Salvini, nuova frecciata a Giorgia Meloni. L'idea sul coronavirus
La replica del leader della Lega alle parole di Meloni e la proposta per l'economia italiana dopo il coronavirus
“Io sono la destra”, aveva detto Giorgia Meloni nelle scorse settimane. Così, a margine della visita al salone della calzatura di Milano, al leader della Lega Matteo Salvini è stato chiesto di replica al capo politico di Fratelli d’Italia: “Rispondo con Gaber”, ha detto Salvini all’Ansa. “Cos’è la destra, cos’è la sinistra. Siamo nel 2020, credo sempre meno alla distinzione destra-sinistra, fascisti-comunisti. Noi rappresentiamo i produttori, di destra o di sinistra”.
Nel tentativo di mettere a tacere le voci secondo cui la Lega vorrebbe sostituire in Puglia Raffaele Fitto, il candidato indicato da Fratelli d’Italia, Salvini ha aggiunto: “Io non voglio sostituire nessuno”.
“Ci sono tante persone che si mettono a disposizione”, ha spiegato il leghista, “prima si trova la squadra migliore è meglio è. Sono ottimista per natura, lavoriamo perché la squadra sia compatta”.
“La Lega come traino della coalizione”, ha poi sottolineato, “ha la responsabilità di tenere la squadra compatta, quindi sono assolutamente ottimista“.
Coronavirus, l’idea di Matteo Salvini
Il leader della Lega Matteo Salvini, in seguito all’epidemia da coronavirus, ha lanciato una proposta: “Rilocalizzare in Italia o all’interno dell’Unione Europea le produzioni che sono state delocalizzate in Cina negli scorsi anni”.
“Stiamo ragionando come i problemi cinesi”, ha aggiunto, “come un rallentamento dell’economia globale possa avere, tra le mille ricadute negative, un risvolto di rilocalizzazione in Italia di alcune produzioni”.
Questa la spiegazione di Salvini: “Ci sono interi settori produttivi che da marzo saranno al collasso, ad esempio a quello delle sigarette elettroniche, la cui componentistica è quasi esclusivamente cinese, che stanno finendo gli stock nei magazzini e quindi si rischia di non avere più nulla da distribuire. Penso anche al settore automobilistico, all’abbigliamento e ad altri settori strategici”.
“Da un disastro vediamo se la genialità e l’impresa italiana riescono a trarre spunto per riportare in casa le produzioni”, ha concluso. “Cercare di cogliere, nel disastro, come riorientare la produzione”.