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"Matrimoni misti favoriscono terroristi", bufera su Elena Donazzan candidata FdI alle elezioni Europee 2024

Ondata di indignazione per la frase pronunciata da Elena Donazzan (FdI) sui matrimoni misti e sui terroristi: cosa ha detto la candidata meloniana alle elezioni Europee 2024

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Bufera su Elena Donazzan, candidata per FdI alle elezioni Europee 2024 e attuale assessora regionale veneta all’istruzione e al lavoro. A far rumore è stata una frase che la donna ha pronunciato parlando di matrimoni misti e terroristi.

Matrimoni misti e terroristi, la strana correlazione della candidata Donazzan (FdI) alle elezioni Europee 2024

“I matrimoni misti fra donne cattoliche e uomini musulmani possono essere un facilitatore delle infiltrazioni del terrorismo islamico”. Così Elena Donazzan.

Secondo l’esponente meloniana, il matrimonio “purtroppo è anche una legalizzazione, un contratto sociale che dà molti diritti agli sposi”.

Elena Donazzan

Sempre secondo l’assessora, questo è da considerare un problema perché “la nostra società può essere sicuramente multietnica, ma non multiculturale”.

“Culture così diverse ravvicinate – ha sostenuto Donazzan – possono rivelarsi un problema in un periodo caratterizzato da forte terrorismo. La colpa è la nostra, l’Italia si sta ‘scristianizzando'”.

Le reazioni dal mondo politico

Le frasi di Donazzan non sono passate inosservate. Così, tramite una nota, la deputata Pd Ouidad Bakkali: “La competizione Vannacci-Fdi sta generando dei mostri“.

“La presidente Meloni – ha aggiunto la dem – prenda immediatamente le distanze e condanni le parole dell’assessore regionale veneto all’istruzione e al lavoro, Elena Donazzan”.

È allucinante che chi sta governando del nostro paese si affianchi a persone che pronunciano frasi razziste e xenofobe che sembrano provenire dal medioevo”, ha concluso Bakkali.

Anche Italia Viva, attraverso la coordinatrice nazionale Raffaella Paita, ha esternato indignazione: “Non si può pensare di governare un paese con una classe dirigente che ha nei luoghi comuni e, peggio ancora, nei pregiudizi le basi della propria identità politica”.

Fonte foto: ANSA

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