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Mascherine, cambiano i dati dell'influenza: cosa sta succedendo

Le misure anti-Covid hanno generato un effetto anche sull'incidenza dei casi di influenza

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Le mascherine sono state lo strumento più utilizzato nel 2020 per prevenire i contagi da coronavirus. Dopo un’iniziale carenza dovuta alla grandissima domanda, sono diventate un accessorio di uso comune, tutt’ora obbligatorio, e dal quale non ci separeremo ancora per un po’ di tempo.

Ma l’effetto che si sta osservando in questi giorni è un altro: secondo il rapporto della rete InfluNet, elaborato dal dr. Antonino Bella del dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto superiore di sanità, pubblicato il 7 gennaio, c’è stato un importante calo delle sindromi simil-influenzali quest’anno rispetto agli anni passati.

Il rapporto InfluNet sulle sindromi influenzali

Nel rapporto si legge che, sulla base delle osservazioni effettuate in Italia nella 53esima settimana del 2020, “l’incidenza delle sindromi simil-influenzali continua ad essere stabilmente sotto la soglia basale con un valore pari a 1,4 casi per mille
assistiti“.

Nella precedente stagione, il livello di incidenza era pari a 4,9 casi per mille assistiti, quindi quasi quattro volte in più. Si tratta di un dato estremamente positivo, in quanto in vista della terza ondata gli esperti erano preoccupati che ai ricoveri per Covid-19 si aggiungessero anche quelli per l’influenza.

In questi dati non rientrano la Provincia Autonoma di Bolzano, la Provincia Autonoma di Trento, Sardegna, Campania e Calabria in quanto non hanno attivato la sorveglianza.

Le soglie sull’incidenza in Italia

Il rapporto definisce le soglie in Italia: 3,16 casi per mille assistiti (livello basale), 9,37 (intensità bassa), 14,37 (intensità media), 17,36 (intensità alta), oltre 17,36 (intensità molto alta). Che tutte le regioni in cui è attiva la sorveglianza abbiano un’incidenza di 1,4 casi per mille assistiti è quindi un risultato sorprendente.

Mediamente, le persone assistite in Italia sono 1.276.613, cioè circa il 2,1% della popolazione italiana. Alla 53esima settimana del 2020, i casi stimati di sindrome simil-influenzale in rapporto all’intera popolazione italiana sono circa 85.000. Il totale dall’inizio della sorveglianza è di circa 1.313.000 casi.

La situazione le resto del mondo

Una così bassa incidenza della sindrome influenzale è molto probabilmente legata alle misure anti-Covid, come distanziamento, igiene delle mani e utilizzo delle mascherine. La stessa situazione, secondo quanto si legge in uno degli allegati del rapporto, si è osservata anche nel resto del mondo: “Globalmente, nonostante il continuo ed esteso monitoraggio, la circolazione dei virus influenzali si mantiene a livelli molto inferiori rispetto alla media stagionale”.

Fonte foto: ANSA
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