Terza ondata, ipotesi nuovo lockdown: l'idea di Miozzo (Cts)
Per il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, l'unica soluzione contro la terza ondata sarebbe un nuovo lockdown
La curva dei contagi da coronavirus in Italia è in salita ma non si tratta ancora della terza ondata dovuta ai ritrovi tra amici e parenti a Natale: “Ce la aspettiamo per la fine della prossima settimana“, ha precisato il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Agostino Miozzo. Il numero uno del Cts ha dichiarato, in un intervista al Messaggero, che “la soluzione migliore sarebbe quella che abbiamo preso a marzo-aprile, ovvero il lockdown totale e nazionale“.
Restrizioni anti Covid in Italia: il punto di Miozzo
In merito ai motivi del continuo aumento dei casi Covid nel nostro Paese, “io non credo che l’Italia stia sbagliando qualcosa – ha assicurato Miozzo – sono state fatte in Europa scelte diverse. Noi abbiamo imposto precise restrizioni che non hanno certamente eliminato la pandemia, ma ci hanno fatto comprendere ancora meglio quanto siano efficaci per contrastare il virus, come è ovvio che sia”.
“Le regioni che hanno avuto le restrizioni maggiori – ha sottolineato il coordinatore del Cts – hanno visto un calo significativo dell’incidenza della malattia”.
Nuovi parametri per la zona rossa, l’esempio del Veneto
“Ecco perché – ha spiegato Miozzo – sono state immaginate decisioni dure, severe, restrittive, attraverso nuovi parametri che tentano di aiutarci ad abbassare l’incidenza, però cercando di convivere con la pandemia e soprattutto facendo in modo che alcuni settori della vita economica e sociale del Paese possano riprendere”.
Miozzo ha parlato anche della questione Veneto: “È una sorta di paradosso dell’eccellenza, ha lavorato bene, hanno strutture sanitarie funzionanti, e questo gli ha consentito di restare in giallo, ma lo ha penalizzato nel contagio. Così lo stesso governatore Zaia ha chiesto di passare in zona arancione, con una scelta molto coraggiosa”.
“L’immunità di gregge – ha continuato Miozzo – non arriverà prima della fine dell’estate, inizio autunno. Dovremo convivere con il Covid forse per qualche anno, anche se la vaccinazione ci consentirà di non provare più la paura che ci sta facendo adesso”.
Lockdown totale e nazionale, l’idea di Miozzo
Così, in merito a un possibile lockdown nazionale, Miozzo ha spiegato: “Qui c’è la considerazione drammatica alla quale ormai siamo arrivati dopo un anno di restrizioni larghe, strette, di provvedimenti rigorosi e meno rigorosi. E cioè che, dopo un anno così, è chiaro che il Paese sia in grande sofferenza. In alcune categorie sono alla disperazione: spettacolo, turismo, ristorazione, sport”.
“Quindi – ha concluso Miozzo – pur rendendoci conto che ovviamente la soluzione migliore sarebbe quella che abbiamo preso a marzo-aprile, ovvero il lockdown totale e nazionale, non possiamo più farlo“.