Maria Rosaria Boccia torna "operativa" sul caso Sangiuliano dopo perquisizione e sequestro: il suo messaggio
Nonostante la perquisizione e il sequestro del telefono, dopo la denuncia di Sangiuliano, Maria Rosaria Boccia torna a postare
Nella giornata di sabato 21 settembre, la Procura di Roma ha disposto la perquisizione dell’abitazione di Pompei di Maria Rosaria Boccia e il sequestro dei suoi apparati tecnologici, cellulare e occhiali smart compresi. Eppure, l’imprenditrice campana non si ferma e, poche ore dopo l’arrivo degli agenti in casa, nonostante la denuncia di Gennaro Sangiuliano, torna a postare sui social.
- Maria Rosaria Boccia, il post dopo la perquisizione
- #iostoconmariarosariaboccia
- Cosa rischia dopo la denuncia di Sangiuliano
Maria Rosaria Boccia, il post dopo la perquisizione
La sua casa è stata sottoposta a perquisizione e lo smartphone è stato posto sotto sequestro per essere messo al vaglio dagli agenti delle forze dell’ordine.
Ma Maria Rosaria Boccia è già tornata “operativa”: lo ha scritto lei stessa in una storia su Instagram, postando la foto di due nuovi telefoni.
In sottofondo, la canzone Io non ho paura di Fiorella Mannoia. Mentre è il brano Resistenza, sempre della Mannoia, a far da colonna sonora alle stories successive.
Post in cui l’imprenditrice condivide i più recenti articoli sulla vicenda, affermando di aver intenzione di leggere tutti i commenti lasciati dai lettori.
#iostoconmariarosariaboccia
Le pubblicazioni sono proseguite nel corso della notte, con Maria Rosaria Boccia intenta a ricondividere i “moltissimi messaggi di affetto e solidarietà ricevuti”.
E, in effetti, sui social sono in molti a dichiarare la propria vicinanza all’indagata. Stupendosi della tempestività della Procura e degli agenti.
È nato anche un hashtag dedicato: #iostoconmarirosariaboccia, che gli utenti utilizzano per patteggiare con Boccia in questa vicenda di gossip presto sfociata nel giudiziario.
Cosa rischia dopo la denuncia di Sangiuliano
L’ex ministro Gennaro Sangiuliano ha denunciato l’ex presunta amante per lesioni e violazione della privacy.
All’epoca dei fatti Sangiuliano era un ministro della Repubblica e, le minacce attuate da Boccia, affermano i pm, erano idonee a “compromettere la figura politica e istituzionale […] in modo da turbarne l’attività”,
Il reato di cui potrebbe essere accusata Boccia è dunque quello previsto dall’art. 388 del Codice Penale: “violenza o minaccia a un corpo politico”.
E la legge italiana prevede una pena fino a 7 anni di carcare per chi “usa violenza o minaccia un corpo politico o i suoi componenti per turbarne l’attività”.