Maria Rosaria Boccia sul caso Sangiuliano: "Lo stanno ricattando". La difesa dopo l'intervista del ministro
Maria Rosaria Boccia racconta per la prima volta in un'intervista il caso Sangiuliano. Secondo la donna: "Lo stanno ricattando"
Maria Rosaria Boccia racconta la verità sul “caso Sangiuliano”. Secondo la donna: “il ministro ha divulgato informazioni non corrette”. Ma perché? Boccia è chiara: ci sono alcune persone che stanno ricattando il ministro.
- L'incontro con Sangiuliano
- Il ruolo nel ministero
- Le spese: chi pagava
- L'email del 5 giugno
- La relazione con Sangiuliano
- Il ricatto al ministro
L’incontro con Sangiuliano
Federico Monga (de La Stampa), giornalista dietro la videocamera, ha intervistato Maria Rosaria Boccia. La prima domanda è su come definirla, vista che in molti hanno detto di lei che è un’influencer o una scalatrice sociale. Boccia risponde subito che è un’imprenditrice, lo è da 20 anni e che è laureata in Economia.
“Il primo incontro con Sangiuliano?”, chiede il giornalista. Serena, Boccia risponde che si sono conosciuti il 5 agosto, “come possono testimoniare le foto pubblicate sul mio profilo social”, alla presentazione per la candidatura della cucina italiana come patrimonio dell’Unesco.
Prove su prove, l’imprenditrice infatti ci ha fatto ormai capire che è molto attenta a raccogliere informazioni.
Il ruolo nel ministero
A quale titolo partecipava agli eventi pubblici? Questa la seconda domanda del giornalista. Boccia è sicura nel rispondere: “Consigliera grandi eventi per il ministro”.
Il ruolo inizia come “proposta”, per questo l’imprenditrice seguiva il ministro per conoscere la realtà del ministro.
Spiega: “Poi, dall’inizio di luglio, è stata istruita la pratica per diventare consigliera”.
Le spese: chi pagava
Altra domanda cruciale è sulle spese.
Chi pagava? Il punto di vista è quello di Boccia, che dice:
Io ho sempre saputo che pagava il ministero, come possono sottolineare ed evidenziare le email che ho ricevuto dal capo segreteria che organizzava sempre tutti i viaggi.
L’email del 5 giugno
L’email riservata esiste davvero e cosa c’era scritto. Il 5 giugno Boccia riceve, come altre persone incaricate, un’email con informazioni riservate.
La donna spiega: “È stata pubblicata da Dagospia, non da me, il direttore l’ha inviata sotto indicazione del ministro”. Chiaro il recapito a lei, voluto da Sangiuliano, perché ci sono molti testimoni.
Cosa conteneva? I percorsi gli i ministri del G7 avrebbe dovuto seguire e tutte le informazioni relative all’informazione. Boccia non è stata pagata come “consulente”, è stato un lavoro gratuito. Così conferma alla domanda del giornalista.
La relazione con Sangiuliano
Alla domanda del giornalista, Maria Rosaria Boccia non aggiunge altri dettagli sulla presunta relazione.
Risponde in maniera lapidaria: “Su questo dovrebbe chiarire lui”. E quando sono stati sull’auto di tutela, come prosegue la donna, i due hanno viaggiato insieme.
Il ricatto al ministro
Il fulcro è sul “ricatto”. Sangiuliano in tv ha detto che non è ricattabile, nella giornata del 5 settembre Boccia ha pubblicato un posto su Instagram dove dice che i ricatti provengono dai palazzi del potere.
“Mi riferisco ad alcune persone che ricattano il ministro per alcune agevolazioni che hanno avuto”, spiega Boccia. E alla domanda diretta se il ministro è sotto ricatto, l’imprenditrice sospira: “Io penso di sì“.