Marcello Dell'Utri non risponde ai pm nell'inchiesta di Firenze sulle stragi del 1993: salta l'interrogatorio
L'ex senatore Marcello Dell'Utri si avvale della facoltà di non rispondere: salta l'interrogatorio nell'inchiesta sulle stragi del 1993
Nessun interrogatorio. Marcello Dell’Utri ha comunicato ai pm fiorentini che si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere nell’ambito dell’inchiesta sui presunti mandanti occulti delle stragi mafiose del 1993. Lo si apprende da ambienti giudiziari a Firenze.
- Marcello Dell'Utri indagato
- Le frasi di Marina Berlusconi sul padre Silvio
- Le indagini sulle stragi del 1993
Marcello Dell’Utri indagato
L’ex senatore Marcello Dell’Utri, indagato dalla Direzione distrettuale antimafia, secondo i pm avrebbe “istigato l’organizzazione delle stragi per favorire l’affermazione di Forza Italia“.
Una tesi “del tutto incredibile e fantasiosa” quella della Dda di Firenze, secondo il legale di Dell’Utri, l’avvocato Francesco Centonze.
Le frasi di Marina Berlusconi sul padre Silvio
L’inchiesta ha tirato in ballo anche Silvio Berlusconi, morto il 12 giugno scorso all’ospedale San Raffaele, scatenando la rabbia della sua primogenita, Marina.
La figlia del Cavaliere, con una lettera inviata al quotidiano Il Giornale, ha preso le difese del fondatore di Forza Italia, puntando il dito contro la Procura di Firenze: “Ha aspettato giusto un mese dalla sua scomparsa per riprendere imperterrita la caccia a Berlusconi, con l’accusa più delirante, quella di mafiosità. Mentre nel Paese il conflitto tra magistratura e politica è più vivo e violento che mai”.
Le indagini sulle stragi del 1993
Il filone di indagine sulla stagione stragista di Cosa Nostra va avanti da quasi 30 anni.
Già in due occasioni le posizioni di Berlusconi e quella di Dell’Utri sono state archiviate.
La nuova indagine è nata da una dichiarazione di Giuseppe Graviano, che in più occasioni avrebbe raccontato di un legame tra Berlusconi e Cosa Nostra.
Proprio di questo presunto si sarebbe occupata la trasmissione Non è l’Arena di Massimo Giletti, prima della chiusura imposta dall’editore di La7, Urbano Cairo.