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Manifestazione degli anarchici a Venezia, città blindata per il raduno flop: si presentano in trenta

Per la manifestazione degli anarchici a Venezia si è visto un grande dispiegamento di forze. Il raduno però si è svolto fortunatamente senza tensioni

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Saracinesche abbassate, negozi e ristoranti sbarrati, scuole chiuse prima del tempo. Ma a Venezia il raduno degli anarchici non autorizzato e annunciato per il primo pomeriggio di sabato 25 marzo a sostegno di Alfredo Cospito e Juan Antonio Sorroche Fernandez si è concluso senza problemi.

Manifestazione degli anarchici a Venezia senza scontri

Almeno 400 uomini in divisa dispiegati per controllare e contenere non più di 30 manifestanti. Alla fine non c’è stato alcun corteo ma un semplice raduno.

I presenti hanno scandito slogan e inneggiato alla libertà per Alfredo Cospito e per Juan Antonio Sorroche Fernandez.

Chi è Juan Antonio Sorroche Fernandez

Fernandez è il 45enne anarchico spagnolo ritenuto colpevole di aver collocato due bombe a base di esplosivo K3 nella sede della Lega di Villorba. I fatti risalgono all’agosto del 2018. Il cittadino spagnolo è stato condannato a 28 anni di carcere.

Venezia negozi sbarrati

Gli anarchici si sono radunati a Campo dei Frari gridando slogan con un megafono ed esibendo striscioni con le scritte “Stragista è lo Stato” e “Chiudere il 41 bis”.

Un cordone di sicurezza delle forze dell’ordine ha subito accerchiato i manifestanti impedendo a curiosi e giornalisti di avvicinarsi.

Circa 200 agenti sono stati collocati in Campo dei Frati e altri 200 in Campo Santa Margherita. A tenere sotto controllo la situazione anche un elicottero Polizia.

I commercianti hanno serrato le vetrine fin dalla mattina. Alcuni le hanno protette con cartoni e assi di legno per cercare di contenere eventuali danni.

Già dalla notte fra giovedì 23 e venerdì 24 marzo dalle sale operative delle forze di pubblica sicurezza si è provveduto a controllare  targhe e volti delle persone di passaggio nella zona.

Il timore era che a Venezia andasse in scena quanto già visto in altre città: gli anarchici a Roma hanno incendiato le auto di servizio delle Postea Torino hanno lanciato bombe carta, spaccato vetrine e ingaggiato scontri con la polizia; scontri con la polizia anche a Milano, dove sei agenti sono rimasti feriti.

Niente arresti domiciliari per Alfredo Cospito

Intanto la vicenda Cospito è ancora in stallo: rigettata la richiesta di domiciliari presentata dalla difesa dell’anarchico. I giudici del Tribunale di Sorveglianza avranno 5 giorni per decidere.

Fonte foto: ANSA

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