Manichino di Meloni a testa in giù a Bologna: Fratelli d'Italia insorge. Divampa la polemica
Durante una manifestazione dei collettivi a Bologna è spuntato un manichino raffigurante la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a testa in giù
Durante una manifestazione dei collettivi contro il governo a Bologna è stato appeso un manichino raffigurante la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a testa in giù. Durissima la reazione di Fratelli d’Italia.
Il post social
L’immagine del manichino è apparsa in un post pubblicato su ‘Facebook’ dalla pagina Laboratorio Cybylla, che si apre così: “”MELONI IN TENUTA MILITARE APPESA A TESTA IN GIÙ. NON ACCETTIAMO LE MINACCE ALLA NOSTRA AUTODETERMINAZIONE! Contro ogni attacco al diritto all’aborto, al reddito e alla nostra possibilità di scegliere sulle nostre vite!”.
Poi si legge: “A pochi giorni da un decreto ‘anti-rave’ ci troviamo nuovamente ad invadere le strade di Bologna. È facile attaccare mediaticamente la movida e la socialità per privarci della nostra libertà di creare antagonismo. questo abuso nei confronti della dissidenza travestito da decreto è in realtà l’ennesima norma securitaria agita da un governo fascista che ci vuole obbedienti, silenziose e, di fatto, oppresse. Questa norma ci dice che in più di cinquanta persone creiamo un pericolo per l’ordine, l’incolumità e la salute pubblica e noi oggi siamo qui, siamo tantissime ad urlare che nessun provvedimento ci fermerà e che siamo contente di farvi paura. Oggi a suon di musica attraversiamo le strade di Bologna con i nostri corpi liberi e indecorosi per ribadire che il mondo è nostro”.
Il post di Laboratorio Cybylla prosegue così: “Tra sgomberi, cariche all’università e attacchi alle politiche sociali questo governo mira all’appiattimento delle nostre esistenze, delle nostre libertà e dei nostri desideri. Come Laboratorio Cybilla stiamo in questo momento ribaltando un simbolo di odio oppressione e militarizzazione. A poco più di un mese dalla formazione del nuovo governo, con a testa Giorgia Meloni, assistiamo a un attacco infimo e vergognoso alle poche briciole che fino ad ora i governi passati hanno dedicato al welfare”.
E ancora: “Ci viene detto che il diritto all’aborto non verrà toccato, ci viene detto che verranno erogati sussidi economici per assicurare il ‘diritto ad essere madre’ ma contemporaneamente viene attaccato e ridimensionato il reddito di cittadinanza, ci viene detto che i diritti civili sono già abbastanza, ma in maniera celata subiamo continui attacchi all’aborto, alla libertà di scelta e di autodeterminazione”.
La chiosa finale: “Lo abbiamo urlato nelle strade, lo abbiamo scritto sui muri e lo ribadiamo oggi attraverso questo momento di socialità divergente: vogliamo molto più della 194 e non siamo disposte a fare neanche un passo indietro. Ad ogni ostacolo alla nostra autodeterminazione risponderemo con una barricata. Tra poche settimane per l’inaugurazione del Tecnopolo e di uno tra i 5 computer più potenti al mondo arriverà in città Giorgia Meloni. Ma non sarà mai la benvenuta a Bologna e da nessun’altra parte. Rifiuteremo la Meloni, rifiuteremo l’elite che inaugurerà il Tecnopolo e ci riapproprieremo di quelle risorse, di quei saperi. Non accetteremo ancora una volta che chi potrà accedere a lusso, ricchezza, scienza e super tecnologie saranno i padroni. Resisteremo sempre contro figure autoritarie che agiscono per un chiaro consolidamento di patriarcato, classismo e razzismo. Da oggi il vento cambia, vogliamo una vita bella, ci prendiamo tutto!”.
La reazione di Fratelli d’Italia
Questa è la nota ufficiale diffusa da Fratelli d’Italia sui social: “La violenza e l’aggressività di certa sinistra non conoscono limiti. Ci auguriamo che gli esponenti politici di tutti gli schieramenti condannino quanto accaduto. La nostra solidarietà al Presidente del Consiglio”.
Il commento di Francesco Lollobrigida: “Molto grave quanto avvenuto a Bologna, dove esponenti dei collettivi della sinistra hanno sfilato in corteo con un manichino raffigurante il presidente Meloni esposto a testa in giù. Ci auguriamo che gli autori di questo vergognoso atto intimidatorio siano individuati e soprattutto ci aspettiamo una netta e inequivocabile condanna da parte di tutte le forze politiche, sinistra in primis. Solidarietà e vicinanza al presidente del Consiglio Giorgia Meloni”.
Secondo Giovanni Donzelli, “il manichino di Giorgia Meloni impiccato a testa in giù in piazza a Bologna è un pericoloso e inaccettabile segnale di violenza. Nessuno, nemmeno chi siede nelle aule istituzionali e ha fomentato odio contro la destra per raccattare qualche voto, può esimersi dall’indignarsi. Oggi prendono di mira il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ma in questa spirale domani potrebbe accadere a chiunque altro. Adesso Pd, sinistra e M5s, si degnino almeno di condannare questa vergogna”.
La solidarietà del Pd a Giorgia Meloni
Debora Serracchiani del Pd ha manifestato la sua solidarietà a Giorgia Meloni. Sui social ha scritto: “Solidarietà alla Presidente Meloni. A Bologna un episodio intollerabile che va condannato fermamente. La democrazia è confronto, anche scontro, mai minaccia”.
Sempre dal Pd, il commento di Simona Malpezzi: “È molto grave quanto avvenuto ieri a Bologna dove durante un corteo è stato esposto un manichino raffigurante la presidente Giorgia Meloni esposto a testa in giù. Condanniamo con forza ogni gesto d’odio, intimidatorio e violento. Solidarietà alla Presidente del Consiglio”.