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Manager licenziato da Gardaland dopo le accuse di omofobia: avrebbe chiamato "principessa" un collega gay

Il Tribunale ha confermato il licenziamento in tronco di un manager di Gardaland che, di fronte ai clienti, ha usato insulti omofobi verso un collega

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Cristiano Bolla

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cinema, televisione, nuovi media e spettacolo, scrive anche di cronaca e attualità. Laureato in Scienze e Tecnologie delle Arti e dello Spettacolo con Master in Drammaturgia e Sceneggiatura, ha lavorato per diverse produzioni prima di muovere i primi passi nelle redazioni di testate giornalistiche di Torino e Milano. Attualmente collabora anche con importanti riviste di settore.

I giudici del Tribunale di Verona hanno deciso di confermare il licenziamento di un manager del parco di divertimenti Gardaland. Stando a quanto testimoniato da diversi dipendenti, avrebbe usato insulti omofobi nei confronti di un collega omosessuale. Nel caso è coinvolto anche un altro lavoratore del parco, condannato per falsa testimonianza.

Licenziato da Gardaland per insulti omofobi al cassiere

La vicenda è emersa nella giornata di ieri, quando il giudice civile Alessandro Gasparini ha messo la parola fine sul caso confermando il provvedimento preso dalla direzione del parco divertimenti di Castelnuovo del Garda.

I vertici di Gardaland hanno infatti deciso di rescindere per giusta causa il contratto del manager di uno dei ristoranti del parco, dopo la denuncia di uno dei cassieri: ha riferito di essere stato chiamato “Principessa” di fronte a colleghi e clienti, un evidente presa in giro alla sua omosessualità.

La statua di Prezzemolo, mascotte di Gardaland, all’ingresso del parco

L’uomo non ha lasciato correre ed ha riferito tutto al suo superiore. È stato subito spostato di locale, quindi il manager è stato lasciato a casa. I fatti sono stati confermati di fronte al giudice anche da numerosi altri dipendenti.

Condannato per falsa testimonianza un altro collega

La vicenda non coinvolge solo il manager e il 37enne impiegato, riferisce il Corriere Veneto, ma anche un altro dipendente di Gardaland. Stando al racconto fornito dalla vittima degli insulti omofobi, l’episodio è avvenuto con la complicità di un collega cameriere.

“Ero alla cassa, era inizio servizio, la gente stava entrando in quel momento. Mentre stavo alla cassa, arriva E. – ovvero il cameriere condannato per falsa testimonianza – che mi portava gli scontrini con i soldi, io dovevo dare il resto delle bevande extra e mi dice allungandomi uno scontrino coi soldi ‘tieni principessa’“.

Il manager avrebbe reagito muovendo le mani in modo femminile “per prendermi in giro, facendo una risatina e ripetendo la parola principessa per poi girarsi verso di me dicendomi ‘vai avanti a fare il tuo lavoro, muoviti'”. Ma l’episodio non è finito lì.

Mentre i clienti stavano entrando nel locale, il cassiere ha provato a replicare dicendo “guardate che io ho anche un nome”, frase alla quale il manager licenziato ha risposto “fai il tuo lavoro, veloce, muoviti“. In altre occasioni, invece, lo avrebbero chiamato “ricchione”.

La dirigenza del parco è dalla parte del 37enne vittima

La direzione di Gardaland, una volta venuta a conoscenza del fatto, ha licenziato il manager per “gravi e intollerabili comportamenti discriminatori“. Hanno ritenuto inammissibili i suoi atti di derisione nei confronti del cassiere gay, perché non ne ha rispettato “la dignità e la condizione sessuale in spregio dei principi di uguaglianza, diversità e trattamento imparziale abbracciati da questa Società”.

Lo stesso restaurant manager, inoltre, si sarebbe reso protagonista di altri episodi controversi: viene reso noto che si sarebbe rivolto in maniera sgarbata ai clienti, arrivando addirittura a dare spintoni alle persone in attesa di essere servite. Ad una signora, invece, avrebbe detto “non mi faccia incazz*re”.

Fonte foto: 123RF

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