Generale Vannacci destituito dal comando dopo il libro accusato di omofobia e sessismo: via dopo la polemica
Il generale Roberto Vannacci è stato destituito dallo Stato Maggiore e al suo posto arriverà Massimo Panizzi
Il generale di Divisione dell’Esercito Roberto Vannacci è stato destituito dalla guida dell’Istituto geografico militare di Firenze dopo le polemiche scoppiate nelle ultime ore. Vannacci, infatti, era finito nell’occhio del ciclone dopo il discusso libro in cui aveva attaccato la comunità Lgbtq+, ambientalisti, femministe, clandestini e in generale quella che lui definisce la “dittatura delle minoranze”.
Rimosso Vannacci
Ad annunciare la possibilità di provvedimenti in arrivo era stato lo stesso ministro della Difesa Guido Crosetto, che nelle ore successive allo scoppio della polemica aveva fatto sapere dell’apertura dell’esame disciplinare ai danni di Vannacci. E il provvedimento, alla fine, è arrivato celere con un dispaccio dello Stato Maggiore dell’esercito che nella mattina di venerdì 18 agosto 2023 ha fatto sapere delle rimozione del generale.
Vannacci, infatti, è stato destituito dalla guida dell’Istituto geografico militare di Firenze, decisione che, riferisce La Repubblica, bypassa subito eventuali aperture di fascicoli disciplinari, che avrebbero dovuto prendere in esame eventuali violazioni dell’articolo 1472 del Codice dell’ordinamento militare (“Libertà di manifestazione del pensiero”).
La reazione di Vannacci
“Quando scrivevo questo libro sapevo che avrebbe dato da discutere ma sicuramente non mi aspettavo questo polverone. Non replicherò a decisioni che arrivano da una catena gerarchica. Lo farò nelle sedi opportune” ha detto il generale Roberto Vannacci commentando a Diario del Giorno su Rete 4 la sua rimozione.
Il generale ha quindi sottolineato: “Obiettivo del libro era quello di manifestare delle opinioni che sono personali. Fondamentalmente i temi a cui mi riferisco sono quelli del buon senso e quella che io definisco la normalità , ovvero quello che pensa la maggior parte della popolazione. Gli omosessuali rappresentano una porzione minoritaria della società e come tali escono dai canoni della normalità . Io ho sempre rifuggito la normalità nella mia carriera, in quello che ho fatto e non per questo mi devo sentire migliore o peggiore di qualcun altro”.
“La Costituzione garantisce la libertà di parola. Da me nessuna istigazione all’odio” ha quindi voluto sottolineare spiegando di non voler fare passi indietro, ma anzi “rivendico quanto ho scritto, esprimo liberamente i mie pensieri“.
Chi al suo posto
La rimozione di Vannacci è immediata, mentre il suo sostituto arriverà solo a partire da domenica 20 agosto 2023.
Al posto del discusso generale, infatti, lo Stato Maggiore ha annunciato che arriverà Massimo Panizzi, che in passato è stato portavoce dell’ammiraglio Giampaolo Di Paola quando quest’ultimo era ministro della Difesa del governo Monti. Ma tra Vannacci e Panizzi non ci sarà alcuna cerimonia di avvicendamento, vista la delicatezza della situazione.
Polemica per il libro
Il caso è scoppiato dopo che Vannacci aveva scritto e pubblicato il libro ‘Il mondo al contrario’, opera che attaccava la comunità Lgbtq+, ambientalisti, femministe e clandestini.
Nel libro, l’ex guida dell’Istituto geografico militare di Firenze rivendicava di essere erede di Giulio Cesare e rivolgendosi alla comunità Lgbtq+ affermava: “Cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione!“.
Un libro-provocazione, ha scritto, per cercare di “rappresentare lo stato d’animo di tutti quelli che, come me, percepiscono negli accadimenti di tutti i giorni una dissonante e fastidiosa tendenza generale che si discosta ampiamente da quello che percepiamo come sentire comune, come logica e razionalità”.
Dall’Esercito e dal ministro della Difesa Guido Crosetto, come detto, era arrivata la netta risposta e presa di distanze, col ministro che aveva scritto sui social: “Il generale Vannacci ha espresso opinioni che screditano l’Esercito, la Difesa e la Costituzione”.