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Maltempo Marche, Senigallia vista dall'alto dopo l'alluvione: il video dall'elicottero è spettrale

Immagini drammatiche quelle girate dai vigili del fuoco durante l'attività di sorvolo su Senigallia, nelle Marche, in cerca di dispersi

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Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

“Non ce l’aspettavamo, qui non è mai arrivata l’acqua: di solito si fermava prima, invece ci ritroviamo l’acqua e il fango ovunque”. Così Francesca Mariani, residente nel centro storico a Senigallia, in provincia di Ancona. La cittadina marchigiana è stata duramente colpita dall’ondata di maltempo.

Il giorno dopo le violente precipitazioni, si è alzato in volo l’elicottero dei vigili del fuoco, a caccia di persone disperse.

Durante l’attività di sorvolo sono state girate delle immagini spettrali, che mostrano Senigallia quasi completamente sott’acqua, soprattutto nelle periferie.

Campi allagati, case sommerse fino al tetto, fango ovunque.

Immagini drammatiche, che fanno il paio con la situazione tutta italiana: per ogni euro speso in prevenzione del rischio idrogeologico, se ne spendono 5 in interventi di emergenza.

Lo ha spiegato all’Ansa Massimo Gargano, direttore dell’Anbi, l’Associazione dei consorzi di bacino, ossia gli enti pubblici per la gestione dei bacini idrografici: “Con questi cambiamenti climatici, non possiamo eliminare i rischi idrogeologici, ma possiamo mitigarli. Ma non riusciamo a far capire che bisogna fare scelte definitive sulla prevenzione e la manutenzione. Si stanziano risorse, e poi le si affidano a una burocrazia che impedisce di fare le cose. L’Italia è un Paese fatto di vincoli, basta un vincolo e un corpo dello Stato ti blocca. E poi il prezzo lo pagano i cittadini”.

Per quanto riguarda la situazione di Senigallia, “non sono stati rimossi dei tronchi dal letto del fiume perché erano stati toccati dall’acqua salata del mare, e quindi non si sapeva se andavano smaltiti in una discarica o in un’altra. Nel frattempo non sono stati portati via, e alla fine hanno bloccato il deflusso”.

Intanto, cresce il numero delle vittime.

Fonte foto: ANSA
Maltempo Marche, le immagini dopo il disastro: case sommerse, ponti distrutti, auto distrutte e fango ovunque

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