Luigi Leonetti fermato ad Andria per il femminicidio di Vincenza Angrisano: non accettava fine del matrimonio
In carcere Luigi Leonetti, responsabile del 108esimo femminicidio del 2023. La vittima, Vincenza Angrisano, voleva cambiare casa perché era violento
108esimo femminicidio dell’anno. Luigi Leonetti è stato sottoposto a fermo nella notte con l’accusa di omicidio volontario della moglie Vincenza Angrisano. Lui, 51 anni, ha passato la notte in carcere, mentre sul corpo della donna si attende la disposizione dell’autopsia. Secondo i Carabinieri della procura di Trani, il delitto sarebbe avvenuto in seguito all’ennesima lite dell’ex coppia, che viveva insieme anche se il matrimonio era ormai agli sgoccioli. I figli di 6 e 11 anni sono stati trasferiti al Centro per i traumi della Asl Bat, dove saranno seguiti da psicologi; sono stati affidati alle cure di alcuni parenti.
Fermato femminicida di Andria
Non ci sono dubbi sul responsabile dell’omicidio di Vincenza Angrisano. La donna, di 42 anni, è stata uccisa nella propria casa dove viveva con il marito Luigi Leonetti. È stato proprio l’uomo a chiamare il 118 e a confessare il delitto.
Giunti sul posto, forze dell’ordine e soccorsi non hanno potuto fare nulla per la donna, che è stata uccisa di fronte ai due figli minorenni.
Le dinamiche
I Carabinieri che si sono precipitati sul posto per le indagini hanno potuto ricostruire la scena del crimine e il movente senza troppa difficoltà. Luigi Leonetti infatti ha confessato di aver accoltellato la moglie nella chiamata dal 118. Un delitto riconducibile senza dubbio all’uomo, proprio come nel caso di femminicidio di Salsomaggiore Terme avvenuto nella stessa giornata.
Alla base del 108esimo femminicidio del 2023 c’è la “non accettazione” della fine del matrimonio. Leonetti e Angrisano vivevano sotto lo stesso tetto, ma non erano più una coppia. Stavano, secondo le dichiarazioni dei vicini, affrontando la separazione da circa un mese.
Le bandiere rosse
I segnali d’allarme (come quelli che hanno permesso a una donna di Reggio Calabria di salvarsi, grazie all’intervento delle tre figlie), le cosiddette “bandiere rosse”, erano molte. La vittima, Vincenza Angrisano voleva cambiare casa perché l’ex marito non la trattava bene. A confermarlo è una collega della vittima.
La donna da tempo pubblicava sui social post contro la violenza sulle donne, ma non mancava neanche di sperare di risolvere i problemi familiari. La sindaca di Andria, Giovanna Bruno, ha definito il femminicidio “una balorda e folle violenza, una inaudita e irreversibile sopraffazione in nome di niente”. Non certo dell’amore, del rispetto e, ha aggiunto, “non c’è giustificazione alcuna, non ci potrebbe mai essere: solo forte condanna per questo abominevole orrore. Non cerchiamola, non cercatela. Solo condanna”.