Lotta di Vincenzo De Luca all'Autonomia differenziata, deputati campani che l'hanno votata messi all'indice
Vincenzo De Luca fa nomi e cognomi per la battaglia contro l'Autonomia differenziata, citando i deputati campani che hanno votato "contro il Sud"
Il governatore della Campania Vincenzo De Luca prosegue la personale battaglia contro l’Autonomia differenziata passata in Parlamento, provocando i deputati campani che l’hanno votata. Nel corso di una diretta Facebook, infatti, il presidente della Regione ha annunciato la lotta al “centralismo della burocrazia” e “barricate” contro l’autonomia.
- La battaglia di De Luca contro l'Autonomia
- Ricorso? Le richieste del governatore
- Deputati campani messi all'indice
La battaglia di De Luca contro l’Autonomia
“La battaglia deve continuare” ha detto De Luca nel corso di una diretta social parlando dell’Autonomia differenziata, sottolineando come lo scorso 16 febbraio “eravamo soli a combattere” mentre le forze politiche e alcune sigle sindacali erano “distratte”. Ora però qualcosa sembrerebbe essere cambiata e il presidente della Regione Campania guarda al futuro con speranza.
Infatti, nel corso dell’intervento sul web, il governatore ha accolto con entusiasmo la presa di posizione di alcuni presidenti di Regione che si sono pronunciati contro il provvedimento del Governo passato in Parlamento.
“Ho visto ora con soddisfazione anche la presa di posizione di alcuni presidenti di Regione. Penso a Roberto Occhiuto e a Bardi, la battaglia deve continuare. Ma c’è assenza in questa battaglia al riferimento alla questione dei Fondi sviluppo e coesione ancora bloccati” ha sottolineato.
Ricorso? Le richieste del governatore
De Luca si è detto pronto a fare ricorso contro la decisione di dare il via libera all’autonomia differenziata, un processo che potrebbe però essere evitato. Come? Con l’apertura della maggioranza ad alcune proposte, e dunque emendamenti, sulla legge che verrà.
Due, nello specifico, gli aspetti che secondo il governatore della Campania andrebbero modificati.
“Il primo per vietare a tutte le regioni, del Nord e del Sud, di fare contratti integrativi regionali per sanità e scuola. Sarebbe questo un elemento di garanzia e di non rottura dell’unità nazionale. Noi siamo disponibili se diciamo che l’autonomia non vuole spaccare l’Italia e si approva l’emendamento che vieta di stipulare contratti integrativi in tutte le regioni su sanità e scuola. In questo modo – spiega – potremmo evitare referendum e ricorsi alla Corte Costituzionale”.
L’altro emendamento cui fa riferimento De Luca riguarda le risorse per le regioni stanziate dal fondo Ssn: “Devono essere uguali per ogni cittadino, così come il numero dei dipendenti della sanità pubblica deve essere uguale per tutte le regioni. Se approviamo questi due emendamenti – ha concluso – possiamo andare avanti tranquilli”.
Deputati campani messi all’indice
E nel corso della diretta Facebook De Luca ha introdotto quella che ha definito “una chicca”, ovvero l’elenco dei parlamentari campani che hanno votato a favore della riforma.
A finire sul banco degli imputati quelli che il governatore chiama ironicamente “i nostri eroi“, tutti i parlamentari campani che “hanno votato contro il Sud”. Tra i nomi citati da De Luca ci sono “Marco Cerreto, Gianfranco Rotondi, Michele Schiano di Visconti, Marta Schifone, Carmen Giorgianni, Imma Vietri di Fratelli d’Italia; Tullio Ferrante e Francesco Rubano di Forza Italia; Attilio Piero e Giampiero Zinzi della Lega e Pino Bicchielli di Noi moderati”.