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Lince distrutto in Ucraina, l'ambasciata russa a Roma provoca l'Italia: cosa sappiamo

L'ambasciata russa in Italia ha pubblicato la foto di quello che sembra essere un Lince distrutto in Ucraina. Ma le cose non stanno proprio così

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Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

L’ambasciata russa in Italia torna ad entrare nel dibattito pubblico italiano. Nel giorno in cui in parlamento si discuteva sulla proroga dell’invio di armi all’Ucraina, ha pubblicato sui propri canali social la foto di un blindato distrutto, sostenendo che si tratti di un Lince inviato da Roma a Kiev.

Il tweet dell’ambasciata russa

Nella giornata di ieri, martedì 29 novembre, l’Ambasciata russa a Roma ha postato la foto di quello che apparentemente sembra essere un Lince italiano fuori uso tra le macerie in Ucraina.

“Made in Italy. L’auto blindata Lince Mlv consegnata all’esercito ucraino vicino ad Artiomovsk (Bakhmut). Tutti i contribuenti italiani sono felici di tale destinazione dei loro soldi?”. Così si legge in calce alla foto. Lo stesso post è stato pubblicato anche su Facebook.

Lince distrutto in Ucraina: cosa sappiamo

Ma a ben guardare le cose non stanno proprio così. Non si tratta di un Lince ma di un mezzo diverso, sempre prodotto in Italia, e non è stato pagato dai contribuenti italiani. Ma andiamo con ordine.

La stessa ambasciata russa nel tweet cita una fonte, un canale telegram che aveva condiviso per primo la foto, che di fatto smentisce quanto sostiene.

Il canale telegram citato, che aveva postato la foto del mezzo il 28 novembre, un giorno prima, scrive che si tratta di un TEKNE MLS Shield, non un IVECO Lince MLV, che è stato acquistato in Italia. Basta andare a vedere sui siti dei produttori per notare le differenze tra i due modelli.

Mezzi acquistati in Italia da Poroshenko

Non si tratta quindi di un Lince ma di un mezzo diverso. Sappiamo anche che non è stato inviato dall’Italia. Sempre nello stesso canale telegram citato dall’ambasciata russa, in un post dell’8 luglio, si parla dell’acquisto dei blindati TEKNE in Italia.

Undici di questi veicoli corazzati, prodotti dall’azienda TEKNE di Ortona, in provincia di Chieti (Abruzzo), sono infatti stati acquistati l’estate scorsa dall’ex presidente ucraino Petro Poroshenko, come riporta Repubblica: sono stati pagati in parte con fondi propri e in parte con una raccolta fondi popolare, e donati alle forze di Kiev per sostenere la guerra contro la Russia.

Il fake dell’ambasciata russa

Quindi, a differenza di quanto sostenuto dall’ambasciata russa in Italia, non si tratta di un blindato Lince ma di un mezzo diverso, che non è stato pagato dai contribuenti italiani.

Inoltre un sito di esperti di difesa, Ukraine Weapons Tracker, scrive che il veicolo mostrato nella foto “ha subito lievi danni, ha protetto l’equipaggio ed è stato successivamente recuperato”.

Peraltro va ricordato che anche la Russia è dotata di decine di veicoli Lince, acquistati dall’Italia negli anni passati.

Fonte foto: Twitter

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