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Liliana Segre provoca il governo e ammette i suoi timori sull'antisemitismo: "Sarò cacciata dal mio Paese?"

La senatrice Liliana Segre non nasconde il proprio timore per le derive della destra e lancia un chiaro messaggio sull'antisemitismo

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

In un’intervista rilasciata La7 nel corso di In Onda, la senatrice a vita Liliana Segre non nasconde i propri timori sull’antisemitismo dilagante in Italia e non solo. Parlando a Marianna Aprile, infatti, la superstite della Shoah non usa mezzi termini lanciando un chiaro allarme.

L’antisemitismo impossibile da sradicare

Nel corso dell’intervista, parlando di antisemitismo Liliana Segre non si è detta sorpresa dagli episodi sempre più presenti al giorno d’oggi.

È celato e nascosto da sempre, questa è stata l’occasione perfetta per spararlo a tutti gli effetti. Non potrà mai essere sradicato” ha detto la senatrice, riferendosi all’assist fornito dalla guerra in Medio Oriente per tornare a puntare il dito contro il popolo ebraico.

Liliana Segre

Il timore della deriva della destra

Ma non solo, perché parlando con Marianna Aprile la senatrice non si è tirata indietro nel lanciare qualche provocazione al governo di destra al potere, soprattutto dopo le recenti proposte sul premierato e i risultati ottenuti alle elezioni in giro per l’Europa.

La storia è fatta di corsi e ricorsi storici, io per la mia storia e per quello che ho visto non pensavo di tornare a vedere quello che sta avvenendo nel mondo” ha detto.

Poi, entrando nel dettaglio, ha sottolineato: “Parliamo di Francia e Germania, non è solo lì. Anche noi l’abbiamo. La deriva del desiderio della destra, in cui una persona sola a capo decida per tutti. Queste derive, che sono uscite anche nell’ultima settimana dopo le elezioni, ci sono sempre state anche se magari non sempre esibite. Con questo governo si approfitta e non ci si vergogna più di nulla”.

Poi la sua riflessione è stata chiara: “Ho seguito, nelle varie trasmissioni, questa seduta, chiamiamola così, inneggiante anche a “Sieg heil”. Quindi anche questi motti nazisti che purtroppo io ricordo in modo diretto. Non per sentito dire. Ora alla mia età dovrò rivedere ancora questo? Dovrò essere cacciata dal mio Paese come sono stata già cacciata una volta? È una domanda che è una risposta”.

Segre e l’ignoranza dei giovani

La senatrice Segre negli anni è stata voce e testimone di quanto avvenuto nei campi di sterminio, ma non è sempre stato cosi: “Sono stata in silenzio, non ho mai voluto raccontare nulla neanche in famiglia. Poi ho capito che non dovevo più tacere, ho sentito l’esigenza di essere testimone”.

“All’inizio mi sembrava difficile raccontare Auschwitz perché non può mai raccontare tutto e non sono mai stata delusa della risposta dei ragazzi” ha detto.

Poi qualcosa è cambiata e Segre ha capito cosa: “Oggi sono delusa dai giovani, perché sono molto ignoranti, perché ignorano la storia“.

Il dolore per la guerra in Medio Oriente

Non è mancata poi una riflessione sulla guerra tra Israele e Hamas, scoppiata il 7 ottobre 2023.

Quando ho visto cos’era successo il 7 ottobre non sapevo se disperarmi, piangere o arrabbiarmi. Ma avrei voluto che quelle immagini inguardabili fossero state trasmesse di più”.

Il perché è presto spiegato dalla stessa senatrice: “Sono stata straziata, avevo l’insonnia e non pensavo ad altro, ma mai avrei pensato di poter soffrire nei giorni seguenti. Mi aspettavo la vendetta immediata, ma io sono donna di pace e come nonna quei bambini, degli uni e degli altri, mi straziano”.

Fonte foto: ANSA

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