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Licia Ronzulli di Forza Italia in Procura per il caso Pazzali: senatrice ascoltata sui dossier, cos'ha detto

La senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli è stata ascoltata in Procura sul caso Pezzali: cos'ha detto la vicepresidente del Senato sui dossier

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

Nella mattinata di lunedì 4 novembre Licia Ronzulli di Forza Italia, vicepresidente del Senato, è stata ascoltata in Procura come persona informata sui fatti in merito al caso Enrico Pazzali.

Perché Licia Ronzulli è stata in Procura per il caso Pazzali

A richiedere il colloquio in Procura è stata la stessa Licia Ronzulli, dopo essere stata “tirata in ballo” e definita “spiona” – queste le sue parole riportate da Il Giornale – da alcuni giornali. La senatrice non è indagata nel caso dei dossieraggi. Il suo nome è apparso in una intercettazione agli atti dell’inchiesta. La sua volontà era di chiarire la sua estraneità alla ricerca di dati relativi a una manager, di cui ha parlato Pazzali in una conversazione intercettata dai carabinieri.

La senatrice, fedelissima di Silvio Berlusconi, ha spiegato: “Dopo aver letto le ricostruzioni giornalistiche in cui venivo coinvolta, seppur da non indagata, nell’inchiesta sui dossieraggi, ho chiesto subito ai pm di potermi ascoltare e li ringrazio per averlo fatto nel più breve tempo possibile”. E ancora: “Ho chiesto di essere ascoltata per sgomberare il tavolo da ricostruzioni fantasiose, allusioni e tesi che mi vedrebbero accostata ai cosiddetti spioni, questo è totalmente falso“.

Licia Ronzulli, in Tribunale per essere sentita come persona informata sui fatti in merito all’indagine sulla presunta rete di cyber spie. 

Cosa ha detto Licia Ronzulli in Procura sul caso Pazzali

Licia Ronzulli è rimasta per circa due ore nella stanza del procuratore Marcello Viola. Sul contenuto del colloquio ha detto: “La Procura già aveva inteso e oggi ha preso definitivamente atto che non ho mai fatto richiesta di alcun dossier a Pazzali“.

La senatrice di Forza Italia ha poi aggiunto: “Ho raccontato come sono andati i fatti, spiegando chiaramente che non ho mai commissionato a Pazzali alcun controllo su una professionista“.

Le ricostruzioni pubblicate, ha spiegato Licia Ronzulli, “sono false e totalmente infondate. In primis perché ciò presupporrebbe che io fossi stata a conoscenza che Pazzali avesse un’agenzia investigativa, quando invece ho scoperto tutto dai media, in secondo luogo perché non avrei avuto alcun motivo di chiedere informazioni su una professionista che stimo e che conosco da tantissimi anni”.

Lo sfogo di Licia Ronzulli

A Il Giornale, Licia Ronzulli ha poi detto: “Lasciatemi dire qualche parola sul perché il nome mio e di questa professionista sono stati dati in pasto ai giornali, e quindi all’opinione pubblica, senza alcuno scrupolo. Trovo inaccettabile che nomi di terze persone non indagate e totalmente estranee alle indagini vengano prima riportati dagli investigatori nelle carte dell’inchiesta e quindi, attraverso un metodo ormai ben preciso, finiscano ancora su tutti i giornali, senza alcuna verifica”.

Fonte foto: ANSA

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