Meloni tra dossieraggi e provocazioni dopo le elezioni in Liguria: "Capito da che parte stanno gli elettori"
Ospite a Cinque Minuti, Giorgia Meloni provoca le opposizioni in merito ai risultati delle elezioni in Liguria e commenta i dossieraggi: le parole della Premier
Durante il suo intervento del 30 ottobre a Cinque Minuti, la Premier Giorgia Meloni è stata chiamata ad esprimersi sui dossieraggi e sui risultati delle recenti elezioni in Liguria, che si sono concluse con la vittoria del candidato di centrodestra Bucci. “Abbiamo capito da che parte stanno gli elettori”: questa la frecciata della Presidente.
- Meloni sui risultati delle elezioni in Liguria
- L’opinione sui dossieraggi
- Il nuovo tavolo tecnico
- Il commento sullo sciopero di CGIL e UIL
Meloni sui risultati delle elezioni in Liguria
Nel momento in cui Bruno Vespa le ha chiesto di commentare il risultato, domandandole se le recenti elezioni in Liguria possono essere lette al pari di un test nazionale o locale, Giorgia Meloni ha subito lanciato una frecciata alle opposizioni.
“Non sono brava a rispondere a queste domande, è più brava l’opposizione, perché loro se vincono è test nazionale, se non vincono è test locale”: questo il commento immediato della Premier.
Meloni e Vespa a Cinque Minuti
Che poi, però, si lascia andare ad un commento eloquente, ricordando che, da quando il suo Governo è in carica, 12 sono state le elezioni in Regioni e Province autonome e “è finita 11 a 1, poi si è votato alle Europee e abbiamo vinto. Quindi abbiamo capito gli elettori da che parte stanno”.
Ha inoltre ringraziato Marco Bucci per “aver accettato questa sfida (…). Penso che sarà uno straordinario Presidente di Regione” ha dichiarato.
L’opinione sui dossieraggi
La Presidente del Consiglio Meloni, oltre ad esprimersi sui risultati delle elezioni in Liguria, si è anche trovata ad affrontare il tema dei dossieraggi durante la puntata di Cinque Minuti.
Già nell’intervista contenuta sul nuovo libro di Bruno Vespa Hitler e Mussolini. L’idillio fatale che sconvolse l’Europa, Giorgia Meloni ha avuto modo di parlare del fenomeno, che la vede protagonista fin dai tempi del governo Draghi, prima ancora di diventare Presidente.
“Penso esista un mercato delle informazioni” ha affermato la Premier, paragonando la compravendita dei dati rubati ai furti di gioielli, che venivano rubati per poi essere venduti ai ricettatori. “Oggi accade con le informazioni, si rubano le informazioni sensibili e si mettono sul mercato”.
Il nuovo tavolo tecnico
Al furto di dati sensibili con finalità di vendita, tuttavia, bisognerà porre rimedio.
“Bisogna mettere fine a questo schifo”: questa l’opinione della Presidente. Che ha sottolineato di aver precedentemente varato un apposito decreto sulla cybersicurezza, dato che le indagini che vanno avanti da anni e non si tratta di un problema recente.
Il prossimo step annunciato dalla premier riguarda “un tavolo tecnico per una nuova iniziativa” sui dossieraggi attualmente già in corso.
Un aspetto sul quale bisognerà lavorare riguarda l’infedeltà dei funzionari di Stato.
“Le nostre banche dati non vengono violate da degli estranei, ci sono funzionari dello Stato italiano che dovrebbero proteggere i dati” ma che li usano a loro favore. “Su questo bisogna essere implacabili” ha concluso la Presidente.
Il commento sullo sciopero di CGIL e UIL
In ultimo, il padrone di casa ha fatto notare a Giorgia Meloni che, nello stesso giorno in cui Mattarella ha sottolineato la crescita dell’Italia e dell’occupazione, CGIL e UIL hanno annunciato uno sciopero generale di 8 ore per il 29 novembre.
“C’è un piccolissimo pregiudizio di parte della CGIL e della UIL” ha commentato ironicamente la Premier.