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Le vittime del naufragio Bayesian "cercavano bolle d'aria in cabina", il racconto straziante dei soccorritori

Durante la conferenza stampa i vigili del fuoco raccontano gli ultimi istanti delle vittime del Bayesian, il naufragio nelle acque di Palermo

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Il naufragio del Bayesian è stato "un evento repentino e improvviso", così lo ha definito il pm di Termini Imerese Raffaele Cammarano durante la conferenza stampa. Accanto a lui il procuratore capo Ambrogio Cartosio. Quest’ultimo, inoltre, ha affermato che per far luce sulla vicenda è stato "aperto un fascicolo a carico di ignoti con l’ipotesi d’accusa di naufragio colposo e omicidio colposo" e ha aggiunto che "prima del recupero del veliero" i nomi dei reali indagati potrebbero essere messi nero su bianco.

Ad aggiungere alla vicenda la più straziante sfumatura di dolore sono le parole di Girolamo Bentivoglio, comandante dei vigili del fuoco, che durante la conferenza stampa ha detto che "è chiaro che i malcapitati si rifugiassero per cercare la salvezza nelle cabine sul lato sinistro, dove in qualche modo si sono formate le ultime bolle d’aria".

Perché, secondo le prime ricostruzioni, mentre la tempesta colpiva l’imbarcazione i passeggeri al suo interno dormivano, dunque potrebbero aver avuto pochi minuti per accorgersi del pericolo. Più verità potrebbero venire fuori con il recupero del relitto, nel quale potrebbe trovarsi la scatola nera con le risposte, i dati tecnici e i dettagli ancora impossibili da recuperare.

Fonte foto: ANSA

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