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La variante Covid KP.2 che spaventa gli Usa arriva in Italia: cosa dicono gli esperti su rischi e vaccini

Dopo aver spaventato gli Stati Uniti d'America, la variante Covid KP.2 è arrivata in Italia: cosa dicono gli esperti su rischi e risposta ai vaccini

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

La nuova variante Covid KP.2, dopo aver creato preoccupazione negli Stati Uniti d’America, arriva in Italia. L’epidemiologo Massimo Ciccozzi, che è tra gli autori di uno studio realizzato da Università Campus Bio-Medico di Roma (Francesco Branda e Chiara Romano) e Università di Sassari (Fabio Scarpa e Alessandra Ciccozzi) dedicato proprio alla variante KP.2 e inoltrato alla rivista ‘The Journal of Infectious Diseases’, fa chiarezza sui rischi a essa legati.

La nuova variante Covid KP.2 risponde ai vaccini?

Il timore, emerso negli Stati Uniti d’America, è che la nuova variante del coronavirus KP.2 non risponda ai vaccini. Ciccozzi, in alcune dichiarazioni riportate da ‘La Repubblica’, ha però spiegato: “Essendo successiva alla precedente JN.1 non diventerà mai più virulenta per un principio di adattamento. Quindi non elude i vaccini“.

L’epidemiologo ha aggiunto: “Gli americani si stanno preoccupando per questa ultima variante che deriva da Jn.1. La KP.2 ha 3 mutazioni interessanti, ma in Usa si stanno preoccupando un po’ troppo. È vero che una di queste mutazioni è nel sito 455, una ‘flip mutation’, cambia l’aminoacido e destabilizza la struttura della proteina. Ciò, però, non significa che sia più immunoevasiva (non elude i vaccini contro il Covid) delle altre varianti o più pericolosa. Ricorda la variante Delta, ma manca una mutazione sul sito successivo e non è così aggressiva come lo è stata la Delta”.

L’epidemiologo Massimo Ciccozzi.

I rischi legati alla variante Covid Covid KP.2

Sui rischi legati alla nuova variante Covid, Ciccozzi ha spiegato ancora: “Dal nostro studio emerge che non ci sono rischi di maggior virulenza ed evasione del sistema immunitario. Tenderà a sostituire le varianti precedenti, ma, come avviene di frequente, si tende a confondere la fitness evolutiva con la fitness di contagiosità. Una cosa è la fitness evolutiva e la capacità di adattamento, una cosa è la fitness di contagiosità e gravità: se aumenta la capacità di adattarsi, diminuisce la gravità di malattia. Comunque è bene monitorare il virus, senza creare inutili allarmismi”.

La situazione Covid in Italia

L’ultimo bollettino sul Covid emesso dal ministero della Salute ha registrato un leggero rialzo nei numeri in Italia. I nuovi casi rilevati nella settimana tra il 9 e il 15 maggio sono stati 923, in aumento rispetto ai 627 della settimana precedente. I deceduti sono stati 17 (erano 9 nella settimana precedente), e il tasso di positività è passato da 0,8% a 1%.

L’ultimo monitoraggio settimanale disponibile (dell’8 maggio) ha indicato che l’incidenza di nuovi casi identificati e segnalati con infezione da SarsCoV2 in Italia è rimasta “invariata”. L’impatto sugli ospedali è risultato “stabile e limitato”. Quanto ai ceppi virali più diffusi, si è confermata la predominanza di quelli collegati alla variante JN.1.

Fonte foto: ANSA

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