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La Iena Luigi Pelazza cacciata dal Marocco e rispedita in Italia: alla base c'è un servizio che risale al 2017

In vacanza con la famiglia, la "iena" Luigi Pelazza è stato respinto dal Marocco: dovrà chiedere scusa al re per un servizio scomodo del 2017

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Disavventura inaspettata in Marocco per la “ienaLuigi Pelazza, volto noto del programma di Italia 1 che ha dovuto interrompere bruscamente la sua vacanza nel paese nordafricano. Dopo essere partito con la famiglia il 1 agosto per un viaggio in camper attraverso Francia e Spagna, ha raggiunto il Marocco il 9 agosto, ma al suo arrivo la polizia gli ha negato l’ingresso a causa di un vecchio problema legato a un servizio televisivo. Nel reportage, girato nel 2017 a Marrakech, il giornalista denunciava la prostituzione minorile a Marrakech.

Luigi Pelazza cacciato dal Marocco in vacanza: cosa è successo alla “iena”

Luigi Pelazza delle “Iene” sarebbe quindi persona sgradita in Marocco, al punto che in nessun modo la polizia ha avallato il suo ingresso nel Paese.

La causa scatenante risale al 2017, ma a quanto pare per la monarchia nordafricana il tempo non ha lenito la ferita, probabilmente “offesa” dal lavoro svolto dal giornalista a Marrakech.


Luigi Pelazza ha denunciato il caso su Instagram

Luigi Pelazza respinto dal Marocco, la famiglia in vacanza

“La cosa brutta è che io sono dovuto tornare a Tarifa e la mia famiglia ha proseguito la vacanza in Marocco senza di me” ha raccontato Pelazza. “Quella bella (si fa per dire) è che scrivendo una lettera al re un domani potrò rimettere piede in quel paese”.

Il monarca, a quanto pare, si aspetta delle scuse ufficiali da parte della “iena”. Altrimenti, il giornalista può anche scordarsi di valicare il confine.

“Per entrare di nuovo in Marocco dovrei fare una lettera di scuse a sua maestà il re per aver messo in cattiva luce l’immagine del Marocco” ha spiegato Pelazza. “Lettera che io farò rivendicando però il motivo per cui ero stato lì e spiegando che denunciare le cose che non vanno in un paese non equivale a dichiararsi nemico di quel paese” ha chiarito.

Cosa è successo in Marocco alla “iena”

La vacanza della famiglia Pelazza è cominciata il 1 agosto, in camper, con il quale ha attraversato Francia e Spagna, per poi prendere un traghetto da Tarifa (vicino Gibilterra) per Tangeri.

Brutta sorpresa però all’arrivo. “Prima di scendere la polizia ci chiede i passaporti, a me, la mia famiglia e a tutti. Quando tocca a me, gli agenti si guardano e mi dicono che io non posso entrare” ha raccontato.

“Mi dicono che è per un problema che avevo avuto nel 2017 con la polizia di Marrakech. Faccio mente locale e capisco che si trattava di un mio servizio girato per le Iene”.

Il servizio sulla prostituzione minorile a Marrakech

Pelazza è noto per le tante inchieste scottanti condotte per il programma di Italia 1, che già in passato gli hanno causato problemi. “Raccontai che in una piazza di Marrakech delle minorenni si prostituivano e ricordo che mentre giravamo il servizio ci hanno interrotto e ci hanno fatto il foglio di via immediato” ha aggiunto Pelazza. “Mi sequestrarono telecamere e materiale che però poi ci hanno ridato, quindi il servizio uscì, ma seduta stante ci riportarono all’aeroporto”.

A quel punto, quindi, non c’erano possibilità per restare nel Paese. “Chiamo la Farnesina, gli racconto la storia e mi mettono in contatto con un ambasciatore che sta a Rabat, che dopo aver sentito le autorità mi conferma essere quell’episodio del 2017. Sono passati tre giorni: ora non rispondono più e devo mollare il colpo” ha detto Pelazza.

Quindi, l’unica decisione possibile: la moglie, i figli e gli amici sono entrati in Marocco per la vacanza già organizzata, lui invece ha fatto ritorno in Spagna fino a nuovo ordine. Che può arrivare soltanto dal re, se le scuse di Pelazza saranno convincenti.

Fonte foto: IPA

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