La guardia costiera libica spara alla nave Mare Jonio della Ong Mediterranea Saving Humans durante salvataggio
Spari contro la Mare Jonio mentre salva migranti alla deriva: alcuni sono stati caricati a forza e riportati in Libia. La Ong chiede l'intervento del governo
La guardia costiera libica ha sparato contro la nave Mare Jonio, unico vascello della Ong Mediterranea Saving Humans. L’imbarcazione era impegnata nelle operazioni di salvataggio di alcuni migranti, quando gli agenti libici hanno esploso diverse raffiche di mitra.
Libia, guardia costiera spara alla Mare Jonio
Secondo il racconto del personale della Ong, i libici si sono avvicinati a bordo di una motovedetta che procedeva alla massima velocità.
Urlando, hanno prima sparato in aria e poi in acqua, vicino allo scafo e ai gommoni della Ong che stavano soccorrendo un barchino stipato di naufraghi.
Nella foto d’archivio, la nave Mare Jonio al porto di Palermo.
Diversi migranti, stremati dopo giorni alla deriva, si sono gettati in acqua terrorizzati dalla prospettiva di essere riportati in Libia.
Alcuni migranti sono stati recuperati dall’equipaggio della Mare Jonio, mentre altri sono stati intercettati dalla motovedetta libica e costretti salire a forza.
L’appello della Ong
Denny Castiglione, capomissione a bordo, ha sottolineato che la cosiddetta “zona Sar libica” dove si stava dirigendo la Mare Jonio “è la zona di mare dove avvengono, per decisione politica dei governi italiani ed europei, le violazioni sistematiche dei diritti umani che da inizio anno hanno causato numerosi naufragi e quasi 400 vittime accertate, senza contare le persone disperse e i ‘naufragi-fantasma’ di cui non sappiamo nulla”.
La Mare Jonio era salpata da Siracusa nella serata di mercoledì 3 aprile. La Ong Mediterranea Saving Humans lancia un appello: “Chiediamo che il governo italiano intervenga subito per fermare i comportamenti violenti, pericolosi e criminali della cosiddetta guardia costiera libica”. Due settimane fa la Mare Jonio aveva salvato 113 persone fra cui una neonata.
Sea Watch esprime solidarietà: “Quanto ancora l’Italia e l’Europa potranno tollerare questi comportamenti criminali?”
Fratoianni accusa l’esecutivo
La medesima richiesta arriva da Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana e deputato di Avs: “I ministri Piantedosi, Tajani e Crosetto li fermino. Ora. E poi vengano in Parlamento a spiegare quanto accaduto, si impegnino affinché questo comportamenti da pirati non si ripetano, e decidano una buona volta di non finanziare più queste milizie pericolose, e la smettano di regalargli motovedette con cui sparano addosso alle persone”.