La dieta del digiuno intermittente che piace a Renzi e alle attrici di Hollywood: l'intervista all'esperta
Tra i vip che seguono il digiuno intermittente ci sono anche Gwyneth Paltrow e Matteo Renzi: l’esperta spiega in cosa consiste, con alcuni consigli
Tra le star che hanno garantito di aver tratto beneficio dalla dieta del digiuno intermittente ci sono Jennifer Aniston e Scarlett Johansson. Ma anche Gwyneth Paltrow. Di recente anche l’ex premier, Matteo Renzi, ha confessato di seguire questa dieta. A Virgilio Notizie la nutrizionista e dietista Monica Germani, direttrice del Poliambulatorio TMedical Institute di Roma e Meta Clinic Milano, spiega in cosa consiste, analizzando possibili benefici, controindicazioni e fornendo alcuni accorgimenti.
- In cosa consiste il digiuno intermittente
- La rivelazione di Matteo Renzi
- L'intervista a Monica Germani
In cosa consiste il digiuno intermittente
L’attrice Gwyneth Paltrow segue la dieta del digiuno intermittente come tante altre sue colleghe: lei stessa rientra tra le cosiddette almond moms, ossia le mamme mandorla.
Sono quelle donne e madri che mangiano seguendo questo regime alimentare, che prevede il consumo dei pasti in una parte della giornata ben delimitata, circoscritta a circa 8 ore, con un digiuno prolungato di 16 ore.
In alcuni casi si scende a 10-12 senza introduzione di cibi, che comunque è ristretto a una certa tipologia: per esempio, proteine, vitamine, sali minerali, ma pochissimi carboidrati e alcuni grassi contenuti soprattutto nella frutta secca (da qui il riferimento alle mandorle).
La rivelazione di Matteo Renzi
Anche l’ex premier Matteo Renzi, oggi leader di Italia Viva, ha confessato durante una puntata di Porta a Porta, condotta da Bruno Vespa, di aver perso “sei chili” grazie al digiuno intermittente.
A convincerlo, ha rivelato, sarebbe stato Fiorello.
L’intervista a Monica Germani
Ha fatto discutere, qualche tempo fa, un’intervista nella quale Gwyneth Paltrow ha parlato del suo regime alimentare, spiegando che di fatto non mangia carboidrati, fa una colazione molto leggera, a base di caffè e qualche volta succo di sedano o acqua e limone, pranza con brodo di ossa di pollo e cena consumando molte verdure. Il tutto seguendo una distribuzione oraria ben precisa, che prevede che tra la cena e il pasto successivo passino almeno 16/18 ore. Cosa ne pensa?
“Parlare di digiuno come sistema costante e quotidiano non è salutare per l’organismo, a meno che non si tratti di persone che abbiano specifici problemi glicemici. In questo caso, però, il digiuno non deve comunque essere così così protratto nel tempo e l’apporto calorico non deve comunque essere così ristretto”, premette Monica Germani.
Entrando nel merito della dieta del digiuno intermittente, cosa prevede che si “possa” mangiare? Gwyneth Paltrow, per esempio, ha parlato del suo pranzo a base di brodo di ossa di pollo, che sarebbe altamente proteico, e una cena con “molte verdure”. Ma è sufficiente?
“In diete così restrittive e inevitabilmente squilibrate occorre fare attenzione all’eventuale carenza di micro e macro nutrienti, come vitamine e minerali. La star di Hollywood dice di assumere queste ultime perché mangia molte verdure, ma attenzione: i carboidrati sono spesso demonizzati, ma non dovrebbero essere eliminati, semplicemente consumati in quantità corrette senza esagerare, come a volte accade a noi italiani – spiega la nutrizionista – Questo perché i carboidrati innescano la lipolisi, cioè il fatto stesso di bruciare i grassi come fonte di energia. Ma se non se ne mangiano, l’organismo reagisce e “automangia” la massa magra, cioè i muscoli: così non solo non si migliora la forma fisica, ma si può avere uno stato di malnutrizione molto importante”.
Quali possono essere gli effetti negativi di una dieta squilibrata in questo senso?
“Ci possono essere danni metabolici anche molto difficili da cancellare: basti pensare che una dieta da appena 700 calorie porta a una riduzione delle attività metaboliche. Significa che gli organi tendono a funzionare meno per risparmiare calorie, ma questo può portare a conseguenze anche gravi. Non solo: questi squilibri poi necessitano di almeno 6/12 mesi di lavoro per poter tornare alla normare funzionalità, se tutto va bene”, spiega la nutrizionista.
Quanto al periodo di digiuno, nella variante principale di questa dieta prevede un rapporto di 16:8 tra le ore in cui non si assumono alimenti e quelle in cui lo si fa. Il beneficio sarebbe quello di consumare più calorie e permettere agli organi un periodo di “riposo”. Ma cosa comporta?
“E’ vero che il digiuno intermittente prevede un periodi di tempo in cui non lasciare a riposto l’organismo: il corpo non solo sopporta bene, ma dovrebbe avere dalle 8 alle 12 ore (al massimo, meglio se si limitano a 8) di digiuno, che sono quelle notturne. Ma solo in alcuni casi particolari, come quando ci sono insulino-resistenza, diabete, problemi metabolici, il medico può pensare di sottoporre il paziente un digiuno notturno più esteso fino a 10/12 ore. Lo scopo è di alleggerire il carico notturno, ma si tratta di casi isolati, decisi sotto stretto controllo medico. D’altro canto, se è vero che il digiuno è una pratica detossificante, non è un sistema per dimagrire, né un sistema salutare per perdere peso. Non lo possono fare tutti, va chiesto consiglio al medico: si può fare una volta al mese o ogni due mesi, a patto che lo stile di vita nella quotidianità sia corretto”, spiega l’esperta.
Se il regime alimentare delle “almond moms” è molto ristretto, quante calorie servono per vivere bene e in salute?
“La quota di calorie necessarie dipende da molti fattori, come il tipo di attività fisica che si compie, ma esiste quella che viene chiamata “quota metabolica”: è quanto serve al corpo semplicemente per vivere, a riposo, che si aggira tra le 1.200 e le 1.400 calorie al giorno per le donne, e le 1.700/2.000 per gli uomini. In caso di vita sedentaria ne vanno aggiunte altre 300/400 al giorno, che salgono se invece si fa attività fisica – chiarisce Germani – Se occorre dimagrire si può pensare di scendere un po’ sotto la quota metabolica, ma senza andare molto al di sotto, altrimenti una dieta eccessivamente restrittiva manda il corpo in allarme: è un falso mito che se mangio poco e ho scorte di grasso, il corpo attingerà da queste. In realtà il nostro organismo la manterrà in caso che la “carestia” prolungata e anche perché attingere a quella scorta comporterebbe un maggior dispendio energetico”.
Questo cosa comporta? Si dimagrisce o semplicemente si modifica il metabolismo?
“Ciò che accade è che il corpo abbassa la spesa metabolica, facendo lavorare meno gli apparati laddove possibile, anche a riposo. Questo è potenzialmente pericoloso per la salute. Ma non solo: quando si dimagrisce in questo modo, si perde una piccola quota di massa grassa, mentre viene meno soprattutto la massa magra, quindi non solo i muscoli sulle gambe o le braccia, ma anche quella che riveste gli organi, con potenziali danni sul lungo periodo. La quota di carboidrati così ridotti, infine, è potenzialmente un rischio per l’idratazione del corpo, perché i carboidrati sono un metabolita cioè legano l’acqua. Se vengono a mancare, ci può essere un effetto di disidratazione”, conclude l’esperta.