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L'intervista di Geolier a Le Iene: la favola del rapper cresciuto a Napoli nel quartiere di Secondigliano

Geolier non ha mai lasciato Secondigliano: oggi vuole costruire un campo di calcio e aiuta tante famiglie. Ecco cos'ha detto nell'intervista a Le Iene

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Quella di Geolier è veramente una favola: il rapper partenopeo si è raccontato in un’intervista concessa a ‘Le Iene‘ in cui ha fatto da Cicerone all’inviato Nicolo De Devitiis, scopertosi suo fan durante il servizio. Com’è iniziato tutto? Geolier, all’anagrafe Emanuele Palumbo, è nato e cresciuto a Secondigliano e sin dai banchi di scuola si accorse che le strade che poteva prendere erano due.Perché si parla molto dell’intervista di Geolier concessa a Le Iene

Al di là dell’apparenza ci sono gli occhi ancora umili di un ragazzo cresciuto nel rione e che nello stesso rione oggi ritorna per fare del bene ai giovanissimi che ancora vi abitano.

Geolier ha scoperto la sua passione sui banchi di scuola in una realtà difficile per le nuove generazioni: scegliere la strada della microcriminalità oppure emergere.
Per questo ha iniziato a ritagliarsi la sua piccola fetta di indipendenza lavorando come operaio, fino a scoprire l’amicizia con Christian, il suo barbiere, che dai suoi discorsi ha intuito il talento che il giovanissimo Emanuele Palumbo possedeva ma senza i mezzi necessari per esprimerlo. Christian ha finanziato il primo singolo di Geolier, ‘P Secondigliano’, che in meno di 24 ore ha ottenuto un record di visualizzazioni su YouTube.
“Io sono stato fortunato”, dice a De Devitiis mentre insieme passeggiano per le Vele di Scampia. “Ha sistemato 50 famiglie”, spiega l’amico Christian per raccontare il grande spirito altruista di Geolier, che ha finanziato un grande murales dedicato a Maradona nella sua Secondigliano e vuole costruire un grande campo da calcio per la gioventù che ancora vive nel quartiere.

Fonte foto: ANSA

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