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Kering proprietaria di Gucci crolla in Borsa dopo l'allarme sui ricavi: vendite in calo e titolo in picchiata

Il titolo di Kering, il gigante francese proprietario di Gucci, crolla in Borsa e trema l’intero settore del lusso

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Maria Francesca Moro

GIORNALISTA

Giornalista professionista specializzata in cultura e ambiente, si occupa anche di cronaca, attualità e politica. Inizia il suo percorso nel mondo della carta stampata, per poi impugnare la telecamera e raccontare l’attualità su social e tg nazionali.

Terremoto a Piazza Affari, con possibili ricadute in Borsa per l’intero comparto del lusso. Il valore del titolo di Kering, tra le più grandi società del settore, è sceso del 14,5%, per una perdita di più di 7 miliardi di capitalizzazione. A causare la vertiginosa discesa i risultati in negativo di Gucci, marchio di punta del gruppo, le cui vendite hanno registrato una diminuzione del 20%, portando a una contrazione dei ricavi pari al 10% nel primo trimestre dell’anno.

Il titolo di Kering crolla in Borsa

Nella serata di martedì 19 marzo, a mercati chiusi, Kering ha pubblicato in una nota il profit warning per il primo trimestre del 2024.

E le previsioni del gigante francese del lusso annunciano un calo delle vendite di circa il 10% rispetto i primi tre mesi dello scorso anno.

Piazza Affari a Milano

La notizia ha fatto sì che, nella mattina di mercoledì, il titolo Kering scendesse in Borsa di un vertiginoso -14,5%.

Un crollo che potrebbe comportare una perdita di oltre 7 miliardi nel capitale della società guidata da François-Henri Pinault.

La quotazione del titolo Kering a Piazza Affari in diretta

In netto calo le vendite di Gucci

La discesa era iniziata già nel 2023, quando Kering registrò una diminuzione generalizzata delle vendite di tutti i suoi marchi, escluso l’eyewear.

Ma il marchio in maggiore difficoltà è Gucci, per il quale si prevede una diminuzione delle vendite fino al 20%.

A pesare, sono soprattutto le difficoltà riscontrate nell’area dell’Asia-Pacifico.

Da tempo la casa di moda italiana (che pur assieme a Saint-Laurent, Bottega Veneta e Pomellato resta uno dei brand più importanti per il gruppo) si trova in perdita e “riportare Gucci sulla retta via – ha dichiarato lo stesso Pinault – richiederà tempo e non avverrà da un giorno all’altro”.

D’altronde, il declino non riguarda solo Kering ma colpisce l’intero comparto del lusso.

Nella stessa giornata, il titolo della multinazionale proprietaria di Fendi e Louis Vuitton, LVMH, ha perso il 3,1%.

Scende dell’1,08% Brunello Cucinelli; dell’1,32% Salvatore Ferragamo; meno 1,52% per Moncler e registrano perdite superiori all’1% anche Richemont e Dior.

Anche l’ex ministra Melandri nel consiglio Kering Italia

Tra gli amministratori indipendenti di Kering entra anche l’ex ministra della Cultura e poi dello Sport Giovanna Melandri.

Melandri entrerà nel Cda della società quotata in Borsa assieme ad altri 13 membri, di cui il 64% indipendenti e il 55% donne.

Tra i paesi rappresentati nel consiglio del colosso, oltre all’Italia, Francia, Cina, Gran Bretagna, Usa e Turchia.

Fonte foto: ANSA

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