Joe Biden chiama Vladimir Putin "pazzo figlio di p******" e poi insulta Trump: la dura replica del Cremlino
Joe Biden ha chiamato Vladimir Putin "figlio di p******" a una raccolta fondi a San Francisco. Accuse anche a Trump sulla morte di Navalny. Replica del Cremlino
Nel corso di un evento in California, Joe Biden ha definito Vladimir Putin un “pazzo figlio di p******”. Mentre stava parlando a una raccolta fondi per la sua campagna elettorale a San Francisco, il presidente degli Stati Uniti ha usato l’acronimo “sob”, che sta per “son of a bitch“, riferendosi al capo di Stato russo. Il numero uno della Casa Bianca ha preso di mira anche il suo predecessore, Donald Trump, per non aver accusato il capo del Cremlino della morte di Navalny. La secca replica del Cremlino.
- Joe Biden contro Vladimir Putin
- Le accuse a Donald Trump
- La replica del Cremlino
- Le nuove sanzioni Usa contro la Russia
Joe Biden contro Vladimir Putin
“Questa è l’ultima minaccia esistenziale – ha detto Biden nel discorso tenuto durante l’evento – noi abbiamo un pazzo figlio di p****** come quel Putin, e altri, e ci ritroviamo a essere sempre preoccupati riguardo il conflitto nucleare, ma la minaccia esistenziale per l’umanità è il clima”.
Il presidente statunitense aveva già usato questa espressione in passato. Nel gennaio 2022 aveva infatti adoperato le stesse parole per criticare un giornalista di Fox News.
In generale, Biden tende a usare toni roboanti nei suoi interventi alle raccolte fonti. Nei mesi scorsi, per esempio, aveva accusato il Partito repubblicano e Israele per aver bombardato la Striscia di Gaza, come ricordato da Repubblica.
L’accusa a Putin stavolta è legata alla morte di Alexei Navalny, deceduto nella colonia penale numero 3 nella regione di Yamalo-Nenets (secondo un’inchiesta del quotidiano britannico The Times, il 47enne sarebbe stato ucciso da un sicario del Cremlino con un pugno al cuore dopo essere stato esposto a condizioni di congelamento con temperature vicine ai -27 gradi).
Le accuse a Donald Trump
Il presidente Usa ha preso di mira anche il suo predecessore, Donald Trump, che non ha accusato il capo del Cremlino per la morte dell’oppositore politico.
Al contrario, il tycoon si è lamentato del trattamento che gli hanno riservato i procuratori, giudici e Democratici, che a suo dire cospirerebbero contro di lui.
Biden ha lamentato il fatto di come fosse possibile affermare cose del genere di questi tempi, ma anche lanciato accuse all’opposizione: “I Repubblicani una volta avevano un centro morale che era americano, ma quello sembra essersi perduto”.
La replica del Cremlino
“Vergognose e imbarazzanti per gli Stati Uniti”: così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito le frasi con cui il presidente americano Joe Biden ha insultato Vladimir Putin.
Le nuove sanzioni Usa contro la Russia
Nel frattempo, gli Usa hanno fatto sapere che il prossimo venerdì 23 febbraio annunceranno un pacchetto di importanti sanzioni alla Russia anche a causa della morte di Navalny.
Lo ha riferito il coordinatore del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby in un briefing, parlando degli ultimi sviluppi sulla morte del dissidente russo.
“Le nuove sanzioni sono progettate per ritenere il presidente russo Vladimir Putin responsabile della guerra in Ucraina e sono state integrate con sanzioni aggiuntive per quanto riguarda la morte di Navalny”, ha spigato Kirby.