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Isee assegno unico 2023, cambiano importi e regole Inps: le novità sulle scadenze e su quando fare domanda

La scadenza per presentare l'Isee aggiornato al fine di ottenere l'assegno unico universale senza tagli è il 28 febbraio. Tutte le informazioni

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Giorni contati per chiedere il rinnovo dell’Isee in caso si siano verificate delle modifiche nel nucleo familiare. La scadenza è quella del 28 febbraio. Dopo quella data l’assegno unico universale continuerà ad essere elargito, ma sarà ridotto fino al suo importo minino.

Isee e modifica assegno unico

Al netto di qualche ritardo nell’elargizione dell’assegno unico, l’ultima Legge di bilancio ha introdotto novità che ne rendono più ricchi gli importi per le famiglie che si trovino in determinate condizioni.

Per tali nuclei familiari le maggiorazioni scattano a partire dall’1 marzo 2023.

Come rende noto l’Inps in una circolare, “l’Isee in corso di validità al 31 dicembre 2022 continua a essere utilizzato per la determinazione degli importi dell’assegno unico e universale relativi alle mensilità di gennaio e febbraio 2023”.

In caso non siano intercorse variazioni nel nucleo familiare, l’Inps andrà a recuperare le informazioni nei propri database ed elargirà in automatico l’assegno unico.

Ma se nel frattempo sono intercorse variazioni nel nucleo familiare, occorrerà comunicarle entro il 28 febbraio con una nuova Dsu (Domanda sostitutiva unica), altrimenti l’istituto previdenziale procederà dal mese di marzo 2023 a calcolare l’assegno “con riferimento agli importi minimi previsti dalla normativa”.

Nella stessa circolare, la numero 132 del 15 dicembre 2022, l’Inps elenca una serie di esempi che portano alla modifica dell’Isee e alla necessità di presentare una domanda aggiornata alla nuova situazione: la nascita di figli, nuova condizione di disabilità di un figlio (o variazione della stessa), cambiamenti intercorsi nella frequenza scolastica di un figlio, separazione fra i coniugi, cambiamenti nell’importo dell’assegno divorzile, eccetera…

Assegno unico, a chi spetta l’aumento a febbraio

Ma non è tutto, ‘Money.it’ parla di una comunicazione interna del 19 gennaio dell’Inps alla quale non hanno fatto seguito circolari o messaggi pubblici.

Secondo tale comunicazione se al momento dell’elaborazione del bonus di febbraio l’Isee 2023 risulti già a sistema, l’assegno unico sarà calcolato sulla base della nuova attestazione.

Ne consegue che chi oggi ha un Isee più basso rispetto al 2022 potrà godere di un ulteriore aumento già dal mese di febbraio senza dover attendere marzo. Ma solo a patto che l’Isee sia già stato rinnovato.

Penalizzate le famiglie con Isee 2023 più alto rispetto al 2022: per loro il ricalcolo viene anticipato di un mese, con il conseguente taglio dell’assegno unico.

Assegno unico genitore vedovo

C’è poi una ulteriore maggiorazione che riguarda i nuclei familiari in cui sia venuto a mancare uno dei due genitori.

Tale bonus, di 30 euro a figlio, scatta in automatico per tutte le istanze presentate a partire dall’1 gennaio 2022. Non occorre quindi presentare domande integrative.

Ma attenzione: la somma viene elargita unicamente a chi sia rimasto vedovo (o vedova) di coniuge lavoratore (o lavoratrice) quando l’assegno era già partito.

In tutti gli altri casi non si ha diritto al bonus. Ne dà notizia l’Inps con il messaggio 724 del 17 febbraio.

Fonte foto: ANSA

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