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Assegno unico Inps di febbraio 2023 in ritardo: i motivi dei pagamenti mancati, le tempistiche per riceverlo

Ritardo nei pagamenti dell'assegno unico Inps di febbraio 2023: quando arriva, le segnalazioni delle famiglie

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Qualche piccolo problema e intoppo nella ricezione dell’assegno unico Inps a febbraio 2023, con diverse famiglie che hanno segnalato il mancato accredito della misura. Di solito a ogni inizio mese si riceve la mail di segnalazione dell’Inps che preannuncia l’accredito, ma per alcuni italiani questo ancora non è avvenuto.

Assegno unico Inps febbraio 2023 in ritardo

Dal marzo 2022, mese di introduzione dell’assegno unico, la misura non ha mai subito un pagamento saltato. Ma il quadro che si sta presentando agli occhi di tanti italiani fa presagire al fatto che, probabilmente, il primo “vuoto” potrebbe arrivare proprio a febbraio 2023.

Al momento l’Inps non ha segnalato alcuna criticità sui pagamenti, dunque alle famiglie alle quali non è ancora arrivato il pagamento viene chiesta pazienza e fiducia, ma soprattutto di aspettare la notifica di pagamento. Nelle ultime ore, infatti, diversi utenti hanno ricevuto il messaggio in ritardo, dunque non è difficile pensare che la ricezione sia in arrivo nei prossimi giorni.

In passato è già capitato che non tutti i beneficiari avessero i soldi nello stesso giorno e segnalazioni simili erano state fatte anche a gennaio 2023.

Assegno unico, come tenere d’occhio i pagamenti

Ma come fare per monitorare lo stato dei pagamenti dell’assegno unico? Ogni famiglia che ha accesso alla misura può controllare lo stato dall’app Io. Tramite questa applicazione, infatti, si riceveranno rapidamente tutti gli eventuali aggiornamenti relativi all’assegno unico.

Per poter accedere all’app serve lo Spid o la carta d’identità elettronica e si possono anche modificare i propri riferimenti bancari per il pagamento, se fosse necessario.

Assegno unico in scadenza, corsa all’Isee

Ricordiamo, poi, che a fine febbraio 2023 l’assegno unico compirà il suo primo anno e andrà “in scadenza“. Cosa significa? Nessuna preoccupazione per chi lo riceve, perché non dovrà presentare alcuna domanda per poterlo incassare anche nel restante 2023.

Bisognerà però aggiornare il proprio Isee familiare entro il 28 febbraio, documento che permette all’Inps di controllare lo stato reddituale della famiglia richiedente e, di conseguenza, di erogare la giusta misura spettante. Se non sarà presentato alcun Isee aggiornato l’importo versato sarà il minimo disponibile, come se l’utente beneficiario avesse Isee superiore a 40.000 euro. Ma si potrà comunque rimediare nelle settimane successiva, anche se la mensilità “con Isee ritardato” verrà persa.

inps Fonte foto: ansa
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