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Coronavirus, l'influenza può veicolare il contagio: lo studio

Secondo una ricerca condotta ad Hong Kong l'influenza può facilitare l’ingresso del nuovo coronavirus nei polmoni

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il virus dell’influenza potrebbe facilitare l’ingresso del nuovo coronavirus nei polmoni. Lo sostiene una ricerca condotta presso l’Università di Hong Kong e appena pubblicata su “Lancet”. Per questo vaccinarsi contro l’influenza stagionale in autunno potrebbe aiutare a combattere l’epidemia di Covid-19, oltre al vantaggio per i medici di poter distinguere meglio tra le due infezioni.

Secondo lo studio alcuni ceppi influenzali amplificherebbero la presenza nelle cellule umane dei recettori ACE2, una proteina che permette al SARS-CoV2 di entrare nel corpo umano.

La ricerca è stata condotta infettando in vitro alcuni tessuti umani con diversi ceppi di virus: SARS, l’aviaria H5N1, MERS e il virus influenzale pandemico del 2009 H1N1. I ricercatori hanno quindi osservato una maggiore presenza di recettori ACE2 nelle cellule alveolari dopo l’infezione con i virus dell’influenza.

L’infezione usa un’altra proteina, la S, per penetrare nelle cellule attaccando i recettori ACE2, gli stessi utilizzati dal virus della SARS. Per questo dei livelli elevati di ACE2 nelle vie respiratorie potrebbero rendere più facile lo sviluppo dell’infezione.

Se l’ipotesi venisse confermata da studi più ampi, si potrebbe pensare che la concomitanza a febbraio del coronavirus e dell’influenza stagionale abbia potuto facilitare la diffusione del Covid-19 e ne abbia reso i casi più gravi.

L’epidemiologo Paolo Bonanni, professore ordinario di Igiene all’Università di Firenze, ha spiegato al Corriere della Sera che lo studio ci rivela che “quando arriva, il Covid-19 ha più probabilità di infettare le cellule, ci sono più recettori che potrebbero favorire il suo ingresso. E, anche se la controprova non c’è ancora (infatti gli studiosi suggeriscono ulteriori ricerche), questo potrebbe valere per tuti i ceppi influenzali”.

“Avevamo già – ha detto – due buoni motivi per vaccinarci contro l’influenza: primo, avere due infezioni virali che circolano in simultanea è un problema, perché un soggetto può essere già indebolito dal virus influenzale quando dovesse contagiarsi con SARS-CoV2.”

“Secondo, perché due virus che co-circolano creano dubbi dal punto di vista diagnostico e del percorso che uno dovrebbe seguire se e quando dovesse essere ricoverato in ospedale. Adesso – spiega – c’è il terzo motivo, di tipo biologico”.

Fonte foto: Ansa
Coronavirus, come è fatto: l'infezione in 3D delle cellule umane

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