Il coronavirus si è indebolito? L'esperto fa chiarezza. È scontro
Giuseppe Ippolito dell'Istituto Spallanzani si è scagliato duramente contro chi ha affermato che il coronavirus si è indebolito
Scontro tra esperti sul coronavirus. Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto per le Malattie Infettive “Spallanzani“, a proposito di chi ritiene che il virus abbia subito delle mutazioni che lo abbiano indebolito, ha dichiarato ad ‘Agorà’ su Rai Tre’: “Ieri sera avevamo 17mila sequenze in tutto il mondo e queste sequenze dicono che il virus è sostanzialmente conservato. Ci sono parolai che non hanno mai visto un virus e giocano con i computer a fare modelli. Questi vanno ascritti alla categoria dei pagliacci“.
In merito alle riaperture a livello regionale, Ippolito ha detto: “Bisogna farlo in maniera programmata, con una interazione forte tra Regioni e Stato” e “con un’unica regia nazionale”.
Con una pandemia come quella del coronavirus, inoltre, ha aggiunto il direttore scientifico dello Spallanzani, “è indispensabile avere un modello di open data”, che in Italia “non abbiamo”, mentre dovremmo “abituarci a dare dati trasparenti, uguali, aperti e in tempi ragionevoli“.
Le malattie infettive, ha concluso Ippolito, “non si gestiscono con le parrocchie”.
Il coronavirus è cambiato? La teoria di Clementi
Massimo Clementi, direttore del laboratorio di microbiologia e virologia dell’ospedale San Raffaele di Milano, in un’intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera’ alcuni giorni fa ha dichiarato: “Ci aspettiamo che questo nuovo coronavirus possa pian piano diventare innocuo, come i suoi ‘cugini’ responsabili del raffreddore”. Poi, a ‘La7’, ha ribadito: “Se sono sicuro che possa diventare come un raffreddore? Sì, il coronavirus ha perso la sua potenza”.