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CRONACA ESTERA

Indi Gregory staccata dalle macchine, le parole del papà: "Lei merita una possibilità, è una combattente"

Indi Gregory sarà tenuta in vita almeno fino a venerdì 10 novembre: la decisione del giudice di staccarla dalle macchine è stata sospesa fino alla pronuncia sull'appello

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

È stato rimandato il distacco dalle macchine che tengono in vita la piccola Indi Gregory, dopo l’appello sulla possibilità di trasferire la giurisdizione del caso a un tribunale italiano. L’appello verrà discusso venerdì 10 novembre.

Si attende la decisione su Indi Gregory

L’appuntamento è fissato a partire dalle 12:00, ora locale (in Italia saranno le 13:00).

La decisione sul distacco dai supporti vitali slitterà a dopo l’udienza, come rendono noto i legali della famiglia Gregory.

Se l’istanza verrà accolta, le cure della bambina passeranno in capo agli italiani. Se l’istanza verrà rifiutata, le macchine verranno spente e Indi Gregory morirà.

Attualmente il giudice italiano investito del caso si è già messo in contatto con il suo omologo inglese e gli atti sono stati trasmessi alla Corte d’Appello come permesso dall’articolo 9 della Convenzione dell’Aia del 1996 in merito alle misure di protezione dei minori.

Ma non solo: la Presidenza del Consiglio dei Ministri dell’Italia ha scritto al Ministero della Giustizia britannico, come previsto dall’articolo 32 della Convenzione.

Le parole di Dean Gregory

“Pensiamo che sia nel miglior interesse di Indi venire in Italia per ricevere le cure che potrebbero aiutarla a respirare, aprendo una valvola attraverso l’impianto di uno stent, per poi poterci concentrare sulla sua malattia mitocondriale che può essere trattata con queste terapie”.

“Sappiamo che Indi è una combattente, lei vuole vivere, e non merita di morire. Grazie”.

Queste le parole del papà di Indi, Dean Gregory, in un video trasmesso da La7.

Cittadinanza italiana per Indi Gregory

Con una riunione lampo il Consiglio dei ministri italiano si è riunito in seduta urgente per concedere a Indi Gregory la cittadina italiana.

Lo scopo della decisione è stato quello di consentire il trasferimento della neonata in un ospedale italiano, così da scongiurare lo spegnimento della ventilazione assistita che la tiene in vita.

La decisione è stata presa “in considerazione dell’eccezionale interesse per la comunità nazionale ad assicurare al minore ulteriori sviluppi terapeutici”.

Cosa ha Indi Gregory

Indi Gregory è nata lo scorso 24 febbraio. La bebè inglese di 8 mesi è figlia della 35enne Claire Staniforth e del 37enne Dean Gregory. La coppia ha altre tre figlie.

La piccola è affetta da una sindrome da deplezione del Dna mitocondriale.

Come riporta il portale della fondazione Telethon, sotto questa locuzione si indica una serie di malattie genetiche rare di varia natura.

In sintesi le cellule di Indi Gregory soffrono di una forte diminuzione di mitocondri. I mitocondri producono l’energia di cui hanno bisogno le cellule.

Avere meno mitocondri comporta l’incapacità delle cellule di svolgere correttamente le loro funzioni, con gravi danni ai muscoli e agli organi.

Come per le altre malattie mitocondriali, non esiste una cura definitiva e si ricorre a trattamenti volti ad attenuare i sintomi. Ecco perché i medici inglesi avevano optato per la sospensione delle cure.

Fonte foto: ANSA

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