In Senato bocciato il terzo mandato per i governatori: maggioranza spaccata. Muro di FdI e FI, Salvini isolato
La Lega tenta di nuovo il blitz sul terzo mandato per i governatori, gli alleati fanno muro: altra bocciatura e maggioranza spaccata
Al Senato è stato bocciato l’emendamento della Lega al Dl Elezioni sul terzo mandato per i governatori, che era stato già bocciato in commissione per poi essere riproposto nel testo approdato in Aula mercoledì 13 marzo. 112 voti contrari, 26 voti favorevoli e 3 astenuti: questo l’esito emerso da Palazzo Madama.
Bocciato, nella medesima votazione, anche l’emendamento di Italia Viva, simile a quello leghista.
- La Lega spacca la maggioranza con l'emendamento al Senato sul terzo mandato per i governatori
- Il muro di FdI e FI
- Elezioni sindaci: l'emendamento per eliminare i ballottaggi, opposizioni all'attacco
- Lega ritira l'emendamento sui ballottaggi
La Lega spacca la maggioranza con l’emendamento al Senato sul terzo mandato per i governatori
In favore dell’emendamento hanno votato Lega e Italia Viva. Contrari invece Fratelli d’Italia, Forza Italia, Partito Democratico, M5s e Alleanza Verdi e Sinistra. Svp (Partito Popolare Sudtirolese) si è astenuto.
Dunque è stato un giorno segnato dalle tensioni all’interno della maggioranza di governo, con la Lega che ha tentato nuovamente il blitz sul terzo mandato per i presidenti di regione. L’esito, però, non è stato quello sperato dal partito guidato da Matteo Salvini. Altra bocciatura sonora.
Inoltre Il Carroccio, tenendo all’oscuro gli alleati, ha presentato un altro emendamento che ha di fatto l’intento di abolire i ballottaggi per l’elezione dei sindaci. Il relatore meloniano Alberto Balboni, nelle dichiarazioni rilasciate in assemblea, pur spiegando di essere “d’accordo nel merito”, ha suggerito ai senatori leghisti di ritirare la proposta e tramutarla in un ordine del giorno.
Il muro di FdI e FI
“La Lega si fermi, il blitz sulla cancellazione dei ballottaggi a tre mesi dal voto è uno sfregio alle più basilari regole democratiche”, ha tuonato la segretaria del Pd Elly Schlein
A colpire il fatto che la Lega di Matteo Salvini, per quel che riguarda il tema del terzo mandato dei governatori, sa di non avere alcuna chance. Nonostante ciò continua a battagliare. Un agire che non fa altro che provocare tensioni con gli alleanti di FdI e FI
“Nel programma del centrodestra non c’è traccia di terzo mandato”, ha chiosato il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli (FdI).
“Noi voteremo contro”, l’eco di Raffaele Speranzon, vicecapogruppo meloniano al Senato: “Loro sanno benissimo l’esito negativo di questa battaglia, ma evidentemente vogliono piantare una bandierina per gestire le pressioni interne alla Lega in Veneto. Per loro è giusto aumentare il limite dei mandati? Per noi no. Tutti qui. Il Parlamento è sovrano e in Aula si deciderà”.
Elezioni sindaci: l’emendamento per eliminare i ballottaggi, opposizioni all’attacco
Altro fronte caldo è il sopracitato emendamento per abolire i ballottaggi nelle elezioni dei sindaci nelle grandi città. La proposta della Lega vorrebbe consegnare il trionfo al candidato che incassa il maggior numero di voti validi, a patto che abbia oltrepassato la soglia del 40% (attualmente invece scatta l’elezione diretta al primo turno solo se si ottiene la maggioranza assoluta dei voti, altrimenti si va al ballottaggio).
FdI e FI in linea di massima non sono contrari alla modifica, ma non hanno tollerato che il Carroccio non si sia confrontato con loro e abbia presentato un emendamento a sorpresa. Totalmente contraria sui contenuti gran parte dell’opposizione.
“Nella maggioranza sono agli stracci. Per noi l’emendamento sull’abolizione del ballottaggio nei Comuni è una aberrazione, una provocazione, un colpo di mano inaccettabile contro leggi che hanno dimostrato di funzionare bene”, l’affondo di Francesco Boccia, capogruppo del Pd a Palazzo Madama.
“È intollerabile – ha proseguito Boccia – che la Lega, per regolare conti interni alla maggioranza, giochi sulle regole della nostra democrazia. Il Dl Elezioni che doveva solo stabilire la data del voto è diventato un golpe al quale ci opporremo”.
Dello stesso parere il dem Dario Parrini: “Si tratta di un emendamento non presentato in commissione e depositato in extremis solo in Aula, per impedire surrettiziamente e alla chetichella ogni serio approfondimento sul tema. La maggioranza abbia la decenza di fermarsi”.
Critiche anche dal presidente dell’Anci Antonio Decaro: “Questo emendamento, se approvato, cancellerebbe i ballottaggi per l’elezione dei sindaci nei comuni sopra i 15mila abitanti in caso di raggiungimento di un quorum del 40% da parte di uno o più candidati. Noi non crediamo che uno stravolgimento della legge sull’elezione diretta dei sindaci possa essere ipotizzato senza interpellare i comuni, come invece è accaduto per altri provvedimenti nella logica della leale collaborazione tra istituzioni”.
“Un nuovo attacco alle regole della democrazia da parte della Lega – il commento della senatrice Alessandra Maiorino, vice presidente del gruppo M5S e capogruppo in commissione Affari Costituzionali – Fa ancora parte della maggioranza? Il suo comportamento sembra più quello ostruzionistico di una forza di opposizione, con emendamenti che spuntano dal nulla prima dell’esame dell’Aula”.
Lega ritira l’emendamento sui ballottaggi
La Lega ha ritirato l’emendamento al decreto elettorale che abrogava il ballottaggio per l’elezione dei sindaci. Lo ha annunciato in aula il capogruppo Massimiliano Romeo.
“Accogliamo l’invito alla trasformazione dell’emendamento in ordine del giorno – ha detto Romeo -, su questo tema possiamo comprendere che a due mesi dal voto sarebbe non corretto, quindi ci può stare. Per noi era importante porre la questione”.