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In Nigeria rilasciati oltre 250 bambini rapiti da un mese in una scuola insieme all'insegnante, tutti illesi

Un lieto fine per oltre 250 bambini in Nigeria: erano stati rapiti da un mese e finalmente sono stati rilasciati, tutti illesi

Pubblicato:

Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Per 250 bambini rapiti nei primi giorni di marzo in Nigeria è finito un incubo: gli studenti sono stati rilasciati nella mattina di domenica 24 marzo e sono tutti illesi. Lo ha fatto sapere Uba Sani, governatore dello Stato di Kaduna, che tuttavia non ha specificato in quale modo siano stati liberati gli ostaggi. Si tratta dell’ennesimo sequestro di massa, una piaga che affligge la Nigeria da diversi anni.

Rilasciati dopo un mese 250 bambini rapiti in Nigeria

“I bambini della scuola Kuriga rapiti sono stati rilasciati illesi”, questo il comunicato diffuso da Uba Sani, governatore dello Stato di Kaduna, nella regione Nord-Ovest della Nigeria.

Secondo le fonti locali riprese da ‘Ansa’, più di 250 studenti di età compresa tra gli 8 e i 15 anni erano stati tenuti in ostaggio insieme ai loro docenti dal 7 marzo.

Più di 250 bambini sequestrati dal 7 marzo in Nigeria sono stati rilasciati la mattina di domenica 24 marzo, lo ha reso noto il governatore locale

“Nessun bambino verrà lasciato indietro”, aveva promesso Uba Sani una volta appresa la notizia. Tramite la ‘Cnn’ il governatore ha ringraziato il presidente nigeriano Bola Tinubu per aver “lavorato 24 ore su 24 con noi per garantire il ritorno sicuro dei bambini”.

Ancora, Uba Sani ha inviato il suo plauso all’esercito nigeriano “per aver dimostrato che con coraggio, determinazione e impegno, che questi episodi criminali possono essere combattuti e la sicurezza ripristinata nelle nostre comunità”.

Il sequestro del 7 marzo

L’incubo per gli oltre 250 studenti è iniziato il 7 marzo. Una decina di uomini armati di fucili avevano fatto irruzione in un istituto comprensivo del villaggio di Kuriga, nel distretto di Chikun di Kaduna, e avevano iniziato a sparare per aria.

Secondo il portavoce della polizia statale Mansur Hassan, almeno 25 tra studenti e insegnanti erano riusciti a mettersi in salvo, ma i banditi avevano già preso in ostaggio 187 ragazzi della scuola secondaria e 125 della scuola primaria. I rapitori avevano chiesto un riscatto di 620.000 dollari e avevano minacciato di uccidere tutti gli ostaggi qualora non fosse stata soddisfatta la loro richiesta.

L’esito positivo dell’operazione è stato possibile, come scrive la ‘Cnn’, grazie al lavoro del consigliere per la sicurezza nazionale del Paese Nuhu Ribadu che avrebbe coordinato l’azione delle agenzie di sicurezza. Non è dato sapere se il riscatto sia stato effettivamente pagato, dal momento che – come scritto in apertura – il governatore locale per il momento non ha reso note le modalità con le quali gli ostaggi sono stati liberati.

La piaga dei sequestri di massa in Nigeria

La Nigeria, e in particolare lo Stato di Kaduna, da tempo subisce la piaga dei sequestri di massa a scopo di estorsione. Le modalità sono analoghe al caso appena trattato: un certo numero di uomini armati fa irruzione nelle scuole e sequestra centinaia di studenti per poi chiedere un riscatto da cifre importanti.

Generalmente si tratta di terroristi islamici ma anche di gang criminali, o in altri casi di gruppi armati interreligiosi. Il fenomeno è aumentato soprattutto dal 2014 e spesso ha raggiunto numeri ed episodi tragici: nel 2021 almeno 20 studenti del villaggio universitario Kasarami di Chikun erano stati sequestrati da uomini armati. Cinque di loro furono uccisi una volta scaduti i termini della consegna del riscatto.

Tornando al 2014, un gruppo di estremisti islamici tenne in ostaggio oltre 200 studentesse nella regione di Borno. Per contrastare l’escalation di violenza e sequestri, le autorità hanno spesso assunto misure controverse: nel 2022, ad esempio, è stato imposto il divieto di pagare il riscatto da parte dei famigliari delle persone sequestrate. In caso di pagamento del riscatto, per i congiunti era previsto il carcere fino a 15 anni di reclusione. Una misura inevitabilmente caduta nel vuoto.

Fonte foto: iStock

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