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Impennata di casi di morbillo in Europa e in Asia: +3000% da gennaio a dicembre, quali sono le possibili cause

I casi di morbillo aumentano. Per l'Unicef la causa è la pressione sostenuta dai sistemi sanitari a causa del Covid e per via del calo di fiducia nei vaccini

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Nel 2023 si sono impennati i casi di morbillo confermati in Europa e Asia centrale: dall’1 gennaio al 5 dicembre si sono registrate 30.601 infezioni. Nel 2022 erano 909. Si tratta di un aumento del +3266%. I dati sono contenuti nell’ultimo rapporto dell’Unicef, che chiede misure urgenti per contrastare il fenomeno.

Morbillo: in Romania l’ultima epidemia

Il maggior numero di casi si è registrato in Kazakistan: 69 ogni 100.000 abitanti per un totale di 13.254 infezioni.

Segue il Kirghizistan: 58 casi ogni 100.000 abitanti per un totale di 3.811 infezioni.

Recentemente la Romania ha annunciato un’epidemia nazionale che ha già colpito quasi 2.000 persone.

Secondo i dati dell’Unicef, sono oltre 930.000 i bambini che in Europa e Asia Centrale fra il 2019 e il 2021 non hanno completato la vaccinazione contro il morbillo.

Il tasso di vaccinazione della prima dose è calato dal 96% nel 2019 al 93% nel 2022.

Ma anche il resto del mondo affronta l’emergenza morbillo: in diverse zone dell’Africa i casi si sono impennati. Aumento dei casi segnalato anche negli Usa e non solo.

Le cause del fenomeno

“Non c’è segno più evidente del crollo della copertura vaccinale che un aumento dei casi di morbillo. Un aumento così marcato richiede un’attenzione urgente e misure di salute pubblica per proteggere i bambini da questa malattia pericolosa e mortale”, ha dichiarato all’Ansa Regina De Dominicis, Direttrice regionale dell’Unicef per l’Europa e l’Asia centrale.

Il calo della vaccinazione, viene sostenuto, è da ricercarsi nella pressione che i sistemi sanitari hanno subito durante gli anni della pandemia.

Ma anche nella disinformazione e nella sfiducia che ha preso a serpeggiare in parte della popolazione riguardo ai vaccini.

Morbillo: i sintomi nei bambini e negli adulti

Come spiega l’Istituto superiore di sanità, il morbillo è una malattia infettiva causata da un virus del genere morbillivirus (famiglia dei Paramyxoviridae).

Si tratta di una malattia estremamente contagiosa e ogni caso va notificato alle autorità sanitarie.

Colpisce di frequente i bambini tra 1 e 3 anni, ma può infettare anche i bambini più grandi e gli adulti.

Una volta contratto, dà un’immunizzazione definitiva.

I sintomi del morbillo sono generalmente poco gravi. I principali sintomi sono un’eruzione cutanea che dura dai 10 ai 20 giorni.

I sintomi iniziali sono simili a quelli di un comune raffreddore: tosse secca, naso che cola, congiuntivite e febbre.

Poi arrivano i puntini bianchi dentro la bocca e, infine, l’eruzione cutanea: piccoli punti rosso vivo, prima dietro le orecchie e sul viso, e poi su tutto il resto del corpo.

Anche se le complicazioni sono rare, il morbillo causa dai 30 ai 100 morti ogni 100mila persone infettate.

Fonte foto: 123RF

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