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Il Wangiri è la nuova truffa telefonica dello squillo, come funziona e come vengono rubati i soldi

Il Wangiri è la nuova truffa telefonica dello squillo, come funziona nell'ultima versione e come vengono rubati i soldi agli utenti che richiamano

Pubblicato:

Alessandro Balbo

GIORNALISTA

Giornalista professionista e redattore televisivo, si occupa soprattutto di Esteri, geopolitica, immigrazione e Scienza. Laureato in comunicazione politica, da sempre interessato alla storia e ai fatti del mondo, ha realizzato reportage e approfondimenti per diverse testate nazionali e programmi divulgativi.

Si chiama Wangiri ed è la nuova truffa telefonica dello squillo. Tradotto letteralmente dal giapponese significa “squillo e giù” e, sebbene non si tratti propriamente di un nuovo tipo di raggiro, negli ultimi tempi si è arricchita di nuovi dettagli che ne aumentano i costi per le vittime che vedono rubati i propri soldi. La truffa prevede chiamate cui è impossibile rispondere, che però reindirizzano gli utenti che richiamano verso numeri a pagamento.

Come funziona la truffa dello squillo Wangiri

La truffa Wangiri, letteralmente “squillo e giù” nella traduzione dal giapponese, è un tipo di raggiro telefonico tra i più diffusi al mondo, con i primi casi già nel 2002.

La tecnica utilizzata dai malviventi prevede la chiamata agli utenti ignari attraverso un solo squillo del telefono, a cui però è impossibile rispondere.


La truffa Wangiri prevede un solo squillo da un numero che se viene richiamato fa consumare agli utenti diversi euro in pochi secondi

In caso questi richiamino, può attivarsi una segreteria telefonica o anche non essere riprodotto nulla, con un silenzio che però costa parecchio alle vittime.

La nuova versione del Wangiri

Il Wangiri, che solitamente costa circa 1 euro e 50 ogni 10-15 secondi, si è recentemente arricchito di nuove modalità che rendono ancora più costose le risposte da parte degli utenti.

La nuova versione della truffa prevede l’invio di numeri internazionali ai moduli per contattare le aziende sui siti, con una conseguente tariffa maggiorata per i dipendenti che richiamano.

Altro stratagemma per incrementare i proventi del raggiro è la riproduzione del suono tipico del numero che squilla, in modo da ingannare l’utente che, pensando di essere in attesa, consuma credito.

Come difendersi

Per difendersi da questo tipo di truffe ideate dai cybercriminali ci sono diversi comportamenti che gli utenti possono adottare al fine di non incorrere in questo tipo di raggiri.

In primis occorre stare attenti ai prefissi internazionali più usati dai truffatori: +373 (Moldavia), +383 (Kosovo), +216 (Tunisia).

Il solo metodo pienamente efficace è, però, evitare di richiamare il numero che ha effettuato lo squillo, poiché bloccarlo non impedirebbe un nuovo tentativo di truffa da diverso recapito.

Altro modo per non rimanere vittima di questo tipo di inganno è utilizzare app che bloccano tutte le chiamate in entrata provenienti da numeri inclusi nella lista nera, anche se la loro efficacia è limitata dal continuo cambiamento dei recapiti utilizzati dai truffatori.

Fonte foto: iStock

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