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Il video della barista del Trevigiano che vieta le bestemmie: "Abbiamo iniziato per pura goliardia"

"Iniziato per scherzo, poi hanno apprezzato", così Camilla Muledda, figlia dei titolari, spiega il prezziario delle bestemmie nel bar del Trevigiano

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Sorride timidamente Camilla Muledda, figlia dei titolari del Bar Sport di Castello di Godego, in provincia di Treviso, che recentemente è balzato agli onori della cronaca. Il locale, infatti, si è fatto notare per aver imposto una sorta di tassazione contro le bestemmie, un vero e proprio prezziario fissato a seconda dell’imprecazione che va a finire nel salvadanaio.

Ascoltata dall”Ansa’, Camilla Muledda ha spiegato: “Abbiamo intrapreso quest’iniziativa un po’ per goliardia, ma poi hanno apprezzato”. Ma com’è nata l’idea? La Muledda spiega che quando hanno riaperto il locale al rientro delle ferie “aveva chiuso, per ferie, il bar dove si trovano generalmente a giocare gli uomini del paese”.

Il gioco delle carte è spesso motivo di scatti d’ira e imprecazioni, per questo per puro divertimento la giovane figlia dei titolari ha pensato di calmierare le bestemmie. In ogni caso, nessuna protesta da parte degli avventori. Gli stessi titolari ci scherzano sopra: “Se avessimo davvero ottenuto un euro per ogni bestemmia, oggi avremmo più di un vasetto”, dice Camilla.

Dove andranno quei soldi? In beneficenza o nella ricerca, vista la grande visibilità ottenuta dal Bar Sport grazie all’iniziativa.

Fonte foto: ANSA

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