Il padre della ragazza chiede la consegna della scheda sim di Leonardo La Russa: "Nasconde qualcosa"
Il padre della 22enne chiede che la scheda telefonica di Leonardo La Russa venga consegnata spontaneamente
Le forze dell’ordine hanno sequestrato il telefono di Leonardo La Russa, accusato di violenza sessuale da una ragazza di 22 anni, ma senza la scheda telefonica, intestata ad una società del padre, il presidente del Senato Ignazio La Russa. Sulla vicenda è scoppiata una polemica, con il padre della giovane che parla di “una volontà di nascondere qualcosa”.
Le parole del padre della ragazza
“Prendo atto della mancata spontanea consegna della sim del telefono coinvolto. Vista la delicatezza degli eventi, ritengo che questo fatto sia la dimostrazione di una volontà di nascondere qualcosa“.
Sono le parole, riportate da Repubblica, del padre della 22enne che ha denunciato per violenza sessuale Leonardo La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio.
L’uomo sta seguendo tutte le fasi delle indagini che devono far luce sulla presunta violenza sessuale che sarebbe avvenuta la notte del 18 maggio scorso a Milano.
La consegna della scheda sim
Dopo il sequestro da parte della Procura di Milano dello smartphone di La Russa junior, il padre della presunta vittima chiede che la scheda del telefonino venga consegnata spontaneamente ai magistrati.
L’uomo vuole solo capire cosa sia successo alla figlia: “Mi auguro che si smetta di fare politica e che non si accusi la seconda carica dello Stato, dando priorità alla sola ricostruzione della verità dei fatti”.
Il nodo dell’immunità parlamentare
La scheda telefonica non è stata sequestrata, a differenza dello smartphone, perché è intestata allo studio legale di Ignazio La Russa, e dunque ‘protetta’ dall’immunità parlamentare.
Per ottenerla, la procura dovrebbe chiedere il permesso alla Giunta per le autorizzazioni del Senato. Gli inquirenti starebbero valutando in questi giorni se avviare l’iter per fare richiesta di sequestro della scheda alla Giunta per l’autorizzazioni di Palazzo Madama.
Il solo smartphone comunque potrebbe contenere molte informazioni utili agli investigatori per ricostruire i fatti. Le chat di WhatsApp, ad esempio, sono conservate nel telefono.