Il ministro Schillaci e la stretta sui fumatori: dal divieto all'aperto allo stop alle sigarette elettroniche
La legge antifumo potrebbe essere rivista e aggiornata in senso restrittivo. Il ministro della Salute Schillaci intende introdurre nuovi divieti
Tempi duri per i fumatori: il ministro della Salute Orazio Schillaci ha annunciato una stretta sulle bionde e sulle sigarette elettroniche. L’obiettivo: creare una nuova generazione di cittadini libera dal tabacco.
- Nuova legge antifumo, le ipotesi sul tavolo
- Perché il governo studia nuovi divieti sul fumo
- Chi ha imposto divieti antifumo più stringenti
Nuova legge antifumo, le ipotesi sul tavolo
In audizione in Commissione Affari sociali alla Camera il ministro Schillaci ha fatto la sua dichiarazione di guerra al fumo:
“Intendo proporre l’aggiornamento e l’ampliamento della legge 3/2003 per estendere il divieto di fumo in altri luoghi all’aperto in presenza di minori e donne in gravidanza“.
E non solo: Schillaci ha espresso anche l’intenzione di “eliminare la possibilità di attrezzare sale fumatori in locali chiusi” e di “estendere il divieto anche alle emissioni dei nuovi prodotti come sigarette elettroniche e prodotti del tabacco riscaldato“.
L’ultimo punto del suo programma: “estendere il divieto di pubblicità ai nuovi prodotti contenenti nicotina”.
Perché il governo studia nuovi divieti sul fumo
Annunciata dunque un’altra stretta sul fumo a 20 anni esatti dall’approvazione della legge Sirchia (legge 3/2003, art. 51, ‘Tutela della salute dei non fumatori’), la quale ha esteso il divieto di fumo a tutti i locali chiusi ad eccezione dei luoghi privati.
L’obiettivo di Schillaci è in linea con il ‘Piano europeo contro il cancro 2021’, che intende creare una generazione di cittadini in cui entro il 2040 meno del 5% della popolazione consumi tabacco.
Le nuove misure, ha detto Schillaci, terranno conto “della costante crescente diffusione nel mercato di nuovi prodotti, come sigarette elettroniche e prodotti del tabacco senza combustione, e delle sempre più numerose evidenze sui loro possibili effetti dannosi per la salute”.
Il governo, ha spiegato il ministro, si muoverà considerando anche i “molteplici interessi economici legati al tabacco”, i quali coinvolgono i ministeri economici.
La promessa di Schillaci è che le ragioni economiche non prevarranno sulla “tutela della salute”.
Una stretta sul fumo era già stata anticipata lo scorso novembre durante la prima stesura della Legge Finanziaria, quando il governo annunciò di voler aumentare le accise su sigarette e tabacco trinciato.
Chi ha imposto divieti antifumo più stringenti
Attualmente la possibilità di introdurre divieti sul fumo più stringenti rispetto alla normativa nazionale è stata lasciata alle regioni e ai comuni.
La Puglia lo scorso anno è stata la prima regione a proibire le sigarette in spiaggia, importando in Italia un divieto per la prima volta entrato in vigore a Barcellona.
Le spiagge no smoking sono nate tramite un accordo tra la Regione Puglia e le associazioni rappresentative degli imprenditori balneari.
Regolamenti più stringenti sul fumo hanno visto la luce anche in diversi comuni italiani da nord a sud.