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CRONACA NERA

Il fratello di Sarah Scazzi a pochi giorni dalla scarcerazione dello zio Michele Misseri: "Poteva salvarla"

A poche settimane dalla scarcerazione di Misseri, parla il fratello della 15enne uccisa nel 2010 ad Avetrana: "Nessun rancore, ma non lo perdono"

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Giuseppe Pastore

GIORNALISTA

Giornalista professionista, si occupa di attualità e politica parlamentare seguendo i lavori di Camera e Senato. Laureato in Giurisprudenza, muove i primi passi nel giornalismo scrivendo di cronaca e politica in Puglia per poi collaborare con alcune testate nazionali.

Nessun rancore per Michele Misseri, ma il perdono è escluso. Lo confessa, in un’intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera‘, Claudio Scazzi, fratello di Sarah, a qualche settimana dalla scarcerazione dello zio. “Quando incrocerò di nuovo il suo sguardo credo che proverò indifferenza”, ha detto il 38enne al quotidiano.

Claudio Scazzi: “Se Michele avesse chiamato i soccorsi, forse Sarah non sarebbe volata in cielo”

A febbraio il 69enne Michele Misseri sarà scarcerato per buona condotta dopo essere stato condannato alla pena di 8 anni per la soppressione del cadavere della 15enne di Avetrana.

Per l’omicidio – avvenuto nell’estate del 2010 – sono state condannate all’ergastolo Cosima Serrano (moglie di Michele Misseri) e sua figlia Sabrina. Nonostante questo, lo zio di Sarah ha continuato a dichiararsi colpevole del delitto.

Michele Misseri, lo zio di Sarah prossimo alla scarcerazione

Per lui, il fratello della 15enne non nutre “nessun rancore”, ma “non potrò mai perdonarlo – ha detto al ‘Corriere della Sera‘ -, perché se avesse chiamato i soccorsi quando ha trovato mia sorella Sarah nel suo garage forse non sarebbe volata in cielo quel maledetto 26 agosto del 2010″.

La sete di giustizia per la 15enne di Avetrana

Sono settimane delicate quelle che separano dalla scarcerazione di Michele Misseri a cui la famiglia di Sarah si è preparata mentalmente, spiega ancora Claudio: “Gli avvocati in questi anni ci avevano avvertito: prima o poi uscirà”.

Alle colonne del quotidiano, il 38enne racconta del rapporto con la sorella, dei giorni successivi alla morte della 15enne e delle difficoltà emotive di una famiglia che, improvvisamente, si ritrova catapultata in un incubo.

La giustizia, almeno quella, ha fatto il suo corso. Per Claudio Scazzi, infatti, è “sempre stato encomiabile l’impegno di inquirenti, pm e giudici” che si sono battuti per dare giustizia a Sarah.

“Cosima e Sabrina non chiederanno mai perdono”

Come ricordato, tuttavia, in questi anni – nonostante le condanne definitive – Michele Misseri ha continuato ad addossarsi la responsabilità dell’omicidio.

Su questo, però, “è stato smentito dalle sentenze“, chiarisce il fratello della 15enne. “La sua mi pare una strategia“, ha detto nell’intervista al ‘Corriere della Sera‘: “Più un cercare di far capire a moglie e figlia quanto tenga a loro che ottenere un risultato processuale”.

E sull’ipotesi che Cosima Serrano e Sabrina Misseri possano chiedere perdono, Claudio Scazzi risponde: “Non mi pongo il problema perché non avverrà mai. Mia cugina forse non confessa l’omicidio di Sarah anche per avere uno ‘scudo’ quando uscirà dal carcere”.

Fonte foto: ANSA

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