Il delitto di Garlasco e la nicotina nei capelli di Chiara Poggi: la pista che non porta ad Alberto Stasi
Sui capelli di Chiara Poggi erano presenti tracce di nicotina. Lo riporta una vecchia perizia sul delitto di Garlasco eseguita nel 2008. Cosa emerge
Chiara Poggi aveva nicotina nei capelli, ma la ragazza non fumava né era tabagista il suo fidanzato di allora, Alberto Stasi. È quanto viene fuori da un esame tossicologico del 2008, oggi riemerso dal momento che gli inquirenti, impegnati con la riapertura delle indagini a carico di Andrea Sempio, dovranno riprendere in mano i vecchi fascicoli. L’unico fumatore a lei vicino era suo padre, Giuseppe Poggi, che tuttavia era assente da una settimana prima del delitto di Garlasco. C’è di più: nel giorno dell’omicidio all’interno della casa era presente un posacenere sporco ma senza mozziconi.
- La nicotina nei capelli
- Il posacenere nella villetta di Garlasco
- Il commento della madre di Chiara Poggi
La nicotina nei capelli
Nel 2007 l’allora pm di Vigevano Rosa Muscio nominò il professor Angelo Groppi per un esame tossicologico sul corpo di Chiara Poggi, la 26enne uccisa a Garlasco il 13 agosto dello stesso anno. Il dottor Groppi consegnò i risultati il 9 gennaio del 2008: secondo i test, sui capelli della ragazza era presente nicotina.
Per la precisione la sostanza si trovava sulla parte esterna dei capelli, su quella centrale e in prossimità del cuoio capelluto. Secondo gli esperti ciò significava che Chiara Poggi fosse stata esposta al fumo passivo per un tempo prolungato. Lo riporta Il Messaggero.
Chiara Poggi non era fumatrice e nemmeno il suo fidanzato di allora, Alberto Stasi, aveva il vizio del fumo. Nella famiglia della ragazza solo il padre, Giuseppe Poggi, era tabagista, ma prima del delitto della figlia il signor Poggi si trovava in vacanza in Trentino Alto Adige da una settimana insieme alla moglie Rita Preda e al figlio minore, Marco Poggi.
Questi dettagli sono emersi in occasione della riapertura delle indagini a carico di Andrea Sempio, che hanno portato gli inquirenti a rispolverare i vecchi fascicoli. Tra questi, dunque, è stata riportata alla luce la perizia del professor Angelo Groppi.
Il posacenere nella villetta di Garlasco
C’è di più. Il Messaggero scrive che in una delle foto scattate dai carabinieri all’interno della villetta di via Pascoli è stato immortalato un posacenere sporco, ma senza mozziconi.
Gli investigatori ora devono capire se il posacenere sia stato svuotato da qualcuno con l’intento di eliminare tracce o se eventuali mozziconi siano stati prelevati e repertati dagli inquirenti prima di scattare le foto sulla scena del crimine. Non è escluso, quindi, che questi reperti si possano ancora trovare tra gli elementi conservati.
Il commento della madre di Chiara Poggi
Ascoltata dagli inquirenti su questo dettaglio Rita Preda, la madre di Chiara Poggi, in una deposizione ha dichiarato che sua figlia “non avrebbe mai lasciato un portacenere sporco in cucina”.
Resta da capire, come ha disposto il gip di Pavia Daniela Garlaschelli, se il Dna prelevato ad Andrea Sempio sia sovrapponibile, oltre a quello rinvenuto sotto le unghie di Chiara, alle altre tracce biologiche presenti all’interno della villetta di via Pascoli.