Il Decreto Carceri è legge dopo la fiducia alla Camera: cos'è il nuovo reato di peculato per distrazione
Approvato il Decreto Carceri alla Camera: al via le misure per alleviare la detenzione, che introducono però anche un nuovo reato
Il Decreto Carceri è legge. Le norme per allentare la pressione sui detenuti nelle prigioni italiane prevede, oltre alle misure alternative alla detenzione, anche un nuovo reato: il peculato per distrazione.
- La Camera approva il Decreto Carceri
- Cos'è il peculato per distrazione
- Le rivolte nelle carceri italiane sovraffollate
La Camera approva il Decreto Carceri
Con 153 voti favorevoli e 89 contrari la Camera dei Deputati ha convertito ufficialmente in legge il Decreto Carceri, che prevede norme per gestire l’emergenza nelle prigioni italiane. Il governo aveva posto la questione di fiducia.
Il decreto predispone l’assunzione di 1.000 agenti di polizia penitenziaria nei prossimi due anni, un lieve miglioramento della vita dei detenuti in carcere, tra cui la possibilità di fare più telefonate, e alcune misure alternative alla detenzione, specialmente per i tossicodipendenti che potranno accedere più facilmente alle comunità.
Negli ultimi mesi la situazione di sovraffollamento delle carceri italiane è gravemente peggiorata e ha richiesto un intervento legislativo. La nuova norma introduce però anche un reato.
Cos’è il peculato per distrazione
Il peculato per distrazione sostituisce parzialmente l’ormai abrogato abuso d’ufficio. Punisce “Il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio che, avendo per ragione del suo ufficio o servizio il possesso o comunque la disponibilità di denaro o di altra cosa mobile altrui, li destina ad un uso diverso da quello previsto da specifiche disposizioni di legge”.
La pena massima sarà fino a 3 anni di carcere, rimanendo quindi inferiore a quella che era prevista dall’abuso d’ufficio. Con questa norma il Governo si assicura di non infrangere nessuna regola europea.
Il reato assomiglia molto all’appropriazione indebita. Rimane ancora aperta invece la questione della costituzionalità dell’abrogazione dell’abuso d’ufficio.
Le rivolte nelle carceri italiane sovraffollate
Le carceri italiane sono gravemente sovraffollate. In media in ogni prigione ha un tasso di occupazione del 130%, con picchi anche del 200% come nel carcere milanese di San Vittore.
Questo ha portato, con l’arrivo del caldo estivo che ha esasperato l’inadeguatezza strutturale degli edifici, a diverse proteste e rivolte in risposta a suicidi, morti per cause naturali e altri avvenimenti all’interno delle carceri.
Le condizioni drammatiche in cui si trovano i detenuti hanno spinto diverse associazioni a chiedere norma per alleviare la situazione. Il Decreto Carceri dovrebbe rispondere a questa esigenza, ma le opposizioni hanno fortemente criticato la norma.