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Il Covid ha ridotto l'aspettativa di vita mondiale di 1,6 anni: i risultati di uno studio sulla pandemia

La pandemia da Covid-19 ha ridotto la durata della vita media a livello mondiale: lo studio è stato pubblicato sulla rivista The Lancet

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Il coronavirus ha fatto almeno 16 milioni di morti nel mondo e ha lasciato strascichi, anche gravi, in moltissimi contagiati. L’ultima notizia che riguarda il Covid-19 evidenzia come l’aspettativa di vita globale sia diminuita di 1,6 anni dopo il passaggio della pandemia nel periodo 2019-2021.

Covid e aspettativa di vita

Ad affermarlo è uno studio pubblicato su The Lancet. La ricerca è un aggiornamento al 2021 del programma Global Burden of Disease Study (Gbd).

Austin E. Schumacher, scienziato dell’Institute for Health Metrics and Evaluation presso l’università di Washington e coautore della ricerca, afferma che “durante la pandemia l’aspettativa di vita è diminuita nell’84% dei Paesi e territori, dimostrando il potenziale effetto devastante dei nuovi agenti patogeni”.

Si tratta di “una brusca inversione di tendenza” rispetto agli aumenti registrati negli anni precedenti. “Per gli adulti di tutto il mondo – viene aggiunto – la pandemia di Covid-19 ha avuto un impatto più profondo di qualunque altro evento osservato in mezzo secolo, comprese guerre e disastri naturali”.

Mortalità più alta fra i maschi

Nello specifico, “nelle fasce d’età sopra i 15 anni la mortalità è aumentata del 22% per i maschi e del 17% fra le donne”. E “tra gli anziani la mortalità è cresciuta in un modo mai visto negli ultimi 70 anni“.

Nel fare la loro stima, gli autori hanno considerato sia i decessi causati direttamente dal contagio da coronavirus che gli effetti indiretti della pandemia, ovvero la congestione dei servizi sanitari.

Città del Messico, Perù e Bolivia sono tra le aree del pianeta in cui si è registrato un calo maggiore dell’aspettativa di vita. Gravemente colpiti anche Giordania e Nicaragua.

Barbados, Nuova Zelanda e Antigua e Barbuda sono invece indicate come zone con tassi di mortalità più bassi.

Le conclusioni dello studio

“Il nostro studio – commenta Hmwe Hmwe Kyu dell’Ihme, coautrice della ricerca – suggerisce che, nonostante la terribile perdita di vite umane che il mondo ha subito a causa della pandemia, in 72 anni dal 1950 abbiamo compiuto progressi incredibili, con la mortalità infantile che continua a diminuire a livello globale”, pur con forti differenze regionali.

“Ora – aggiunge Hmwe Hmwe Kyu – consolidare i successi messi a segno, preparandoci alla prossima pandemia e affrontando le grandi disparità sanitarie tra i Paesi, dovrebbero essere i nostri obiettivi prioritari”.

Intanto un altro studio ha dimostrato gli effetti del long Covid sul cervello: i ricercatori hanno evidenziato rischi di calo del quoziente intellettivo.

Fonte foto: ANSA

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