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Il compagno di Bianca Berlinguer Luigi Manconi è diventato totalmente cieco: "Ho un'enormità di rimpianti"

Luigi Manconi, ex senatore e compagno di Bianca Berlinguer, ha spiegato come vive da quando è diventato totalmente cieco

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Luigi Manconi, politico e compagno di vita di Bianca Berlinguer, ha raccontato lungo le colonne del Corriere della Sera di essere diventato completamente cieco da oltre un anno.

Luigi Manconi totalmente cieco da oltre un anno

Manconi, da sempre impegnato in politica – è stato senatore, sottosegretario alla Giustizia e garante delle persone private della libertà -, ha scritto il libro La scomparsa dei colori (Garzanti, pagine 206, euro 20) in cui descrive dettagliatamente in che modo è scivolato nella cecità.

L’ex sottosegretario ha spiegato che l’idea di narrare il suo personale e doloroso percorso è nata dalla consapevolezza che la sua situazione è una condizione che riguarda parecchie altre persone.

L’ex senatore Luigi Manconi

“In Italia sono circa due milioni gli ipovedenti e cinque milioni le persone con qualche disabilità – ha spiegato Manconi -. Ritengo, inoltre, che la maggior parte dei cittadini abbia subito qualche danno fisico o psichico, qualche dolore o lutto. Ho provato a narrare, senza la pretesa di insegnare, come la mia esperienza tragica possa comunque portare alla non disperazione”.

Compagno di Bianca Berlinguer: “Cieco da un anno, processo progressivo”

“È stato un processo progressivo, che di tappa in tappa mi privava della vista, fino alla cecità totale, circa un anno fa. Ma ogni tappa mi consentiva di scoprire in me risorse che non pensavo di possedere”. Così il compagno di Bianca Berlinguer in riferimento al percorso che lo ha condotto verso la completa cecità.

Naturalmente il fatto di non vedere più ha bloccato la sua attività politica: “Evidentemente adesso faccio un’enorme fatica, incontro numerosi ostacoli, ma li affronto, credo, con maggiore sensibilità e capacità di ascolto”.

E ancora: “Ho un’enormità di rimpianti. La cecità coincide con due perdite: quella della bellezza e della libertà. La perdita della bellezza è non poter vedere i volti dei figli e delle persone care, i paesaggi, il mare di Alghero. Inoltre, una vita come la mia sempre tesa verso l’autodeterminazione, ha dovuto riconoscere limiti consistenti alla propria libertà. Ho dovuto per molte funzioni affidarmi agli altri, e però ho scoperto che in questo può esserci qualcosa di gratificante”.

Come Manconi riesce a scrivere libri nonostante la cecità

Manconi ha spiegato poi che ora teme di farsi del male. La sua paura più grande è di cadere o urtare contro qualcosa e ferirsi al viso, la parte del corpo più esposta. “Poi ho mille altri piccoli timori quotidiani, gli stessi che questa condizione dà a tutti quelli che la condividono”, ha aggiunto.

L’ex senatore è sì diventato cieco, ma non ha smesso di scrivere. Come fa? “I testi prendono forma prima nella mia mente, specie nelle ore notturne, quando formulo le frasi e le memorizzo. Diventano veri e propri inizi, articolati nei dettagli”. “Quindi sviluppo quei testi con le mie coautrici, Chiara, Marica e Kim. Sono processi lunghi, che hanno nella lettura e rilettura ad alta voce il loro segreto”, ha concluso Manconi.

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