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Ignazio La Russa a 'Belve': "Un figlio gay? Accetterei con dispiacere come se fosse milanista"

Ignazio La Russa a 'Belve' su Rai 2: "Un figlio gay? Accetterei con dispiacere la notizia, perché sarebbe un figlio che non mi somiglierebbe"

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Ignazio La Russa a tutto campo. Intervistato da Francesca Fagnani su Rai 2 per la trasmissione ‘Belve’, il presidente del Senato si è lasciato andare a colorite considerazioni umane e politiche che hanno immediatamente conquistato l’attenzione dei media. La nuova puntata di ‘Belve’ andrà in onda nella serata di martedì 21 febbraio, ma data l’eccezionalità dell’ospite diversi botta e risposta sono stati anticipati alla stampa.

Ignazio La Russa e il figlio gay

La Russa spiega come accoglierebbe l’eventuale coming out di un figlio: “Un figlio gay? Accetterei con dispiacere la notizia, perché sarebbe un figlio che non mi somiglierebbe. Sarebbe come se fosse milanista. È un paragone preciso, quello che faccio”. Alcune ore dopo, intervistato da alcuni giornalisti a Roma, ha dichiarato che “non c’è nessuna polemica, ho già parlato abbastanza in queste ore”.

Il busto di Mussolini

Ignazio La Russa ha più volte mostrato con orgoglio ai giornalisti alcuni cimeli del ventennio fascista. Fra di essi anche un busto di Mussolini. Cosa che ha suscitato vibranti critiche dal centrosinistra.

Il presidente del Senato Ignazio La Russa

“Mi rimprovero di aver mostrato il busto di mio padre di Mussolini. Ora lo vuole mia sorella, dice che papà l’ha lasciato a noi. Ora ce l’ha mia sorella”.

La Russa e le donne

La seconda carica dello Stato, che è un esponente di Fratelli d’Italia, fa le sue considerazioni sulle donne della sua area che considera meno belle del passato, ma più brave: “Il livello estetico delle donne nel centrodestra è diminuito ed è aumentato il livello della qualità”. Fra le righe si legge una stoccata agli anni del berlusconismo.

La Russa si esprime anche sulle donne dell’altro schieramento: “A sinistra? Non guardo dall’altra parte”.

Il ‘vaffa’ di Berlusconi

La Russa ricostruisce un episodio colto dai giornalisti durante la nascita del governo Meloni: il ‘vaffa’ di Berlusconi in Senato.

“Era per le scelte di Giorgia. Lui in quel momento era molto arrabbiato. È la prima volta che lo dico ma lo sanno tutti, perché Meloni aveva imposto dei paletti sui nomi dei ministri, cosa che lui non aveva gradito. I paletti erano per la Ronzulli e altri minori”.

Fini sul caso Donzelli

L’ex leader di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini ha criticato le esternazioni in aula di Giovanni Donzelli sul caso Cospito. Per la Russa “non è stato utile dal punto di vista della comunicazione, ma non c’è nessun problema etico”.

La Russa su Mulè

Spazio anche allo sfottò. La Russa storpia il nome di Giorgio Mulé di Forza Italia, dopo le tensioni dei giorni passati fra Mulè e alcuni meloniani: “Mules? Come si chiama il vicepresidente della Camera?”

Fonte foto: ANSA

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