Idrissa Gueye travolto dalle polemiche: si rifiuta di giocare coi colori LGBT, spaccatura nel Psg
Idrissa Gueye è finito al centro di una polemica in Francia per essersi rifiutato di giocare una partita indossando i colori arcobaleno, simbolo LGBT
Proprio a ridosso della Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, che ricorre il 17 maggio per sensibilizzare verso le tematiche dell’inclusione e contrastare il fenomeno della discriminazione verso la comunità LGBTQIA+, è esploso il caso mediatico di Idrissa Gueye, giocatore del Psg. Ricostruiamo cosa è successo e perché il nome del giocatore è salito agli onori della cronaca.
Gueye nella bufera per non aver giocato con la maglietta LGBT
Sabato 14 maggio il giocatore si è rifiutato di giocare a Montpellier. La sua assenza ha aperto un vero e proprio vaso di Pandora poiché il calciatore si sarebbe sottratto alla partita pur di non indossare la maglietta decorata con i colori dell’arcobaleno, simbolo della comunità LGBTQIA+ e della lotta all’omofobia.
Già l’anno scorso il calciatore non sarebbe sceso in campo in occasione della Giornata contro l’omotransbifobia, ufficialmente a causa di una gastrite, ma non è escluso che le ragioni possano essere altre. Ovvero il rifiuto di schierarsi dalla parte della comunità di gay, lesbiche, bisessuali e transgender, forse per timore di ritorsioni in Senegal.
Le scelte di Gueye hanno quindi proiettato un’ombra sul Paris Saint-Germain, un club da sempre in prima linea contro le discriminazioni. Scelte che stridono con esempi virtuosi nel mondo del calcio, come quello di Jake Daniels, che invece ha fatto coming out proprio il 17 maggio.
Il sostegno del presidente del Senegal e di Koulibaly
Il caso è degenerato in una bufera mediatica in Francia, dove il giocatore è stato tacciato di omofobia. In patria, invece, Gueye ha ricevuto il supporto del presidente del Senegal, Macky Sall, che su Twitter ha scritto: “Sostengo Idrissa Gana Gueye. Le sue convinzioni religiose devono essere rispettate”.
Anche il connazionale e difensore del Napoli Kalidou Koulibaly, in una storia su Instagram, si è schierato in favore di Gueye: “Le tue scelte devono essere rispettate e non interpretate! Sii forte, fratello”.
L’omosessualità in Senegal
In Senegal, i rapporti sessuali con persone dello stesso sesso sono punibili con cinque anni di reclusione e il pagamento di una sanzione. Non solo: le violenze nei confronti delle persone LGBTQIA+ sono in costante aumento, anche in riflesso alla campagna elettorale che nel 2012 ha portato all’elezione di Macky Sall, le cui posizioni nei confronti dell’omosessualità sono di netta condanna.