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I mercenari russi della Wagner mettono una taglia su Crosetto: la cifra per eliminare il ministro della Difesa

Dalla compagnia Wagner una taglia su Guido Crosetto: i mercenari vorrebbero morto il ministro per le affermazioni sugli affari della Wagner in Africa

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Il gruppo di mercenari filorussi della compagnia Wagner avrebbe messo una taglia sulla testa di Guido Crosetto, ministro della difesa nel governo Meloni. La sua colpa: avere accusato i miliziani di agire in Africa per spingere verso l’Italia miriadi di migranti con l’obiettivo di destabilizzare il governo Meloni, fin dalla nascita in prima linea nell’appoggio all’Ucraina.

Crosetto, Wagner mette una taglia

La vita di Guido Crosetto vale 15 milioni di dollari, poco più di 14 milioni e 130 mila euro al cambio odierno. L’importo è stato reso noto dal giornale ‘Il Foglio’.

A comunicare le intenzioni omicide della Wagner lo stesso Crosetto una decina di giorni fa, dopo avere ricevuto fonti di intelligence italiane.

Al momento, da quanto si apprende, la scorta di Crosetto non sarebbe stata aumentata.

Yevgeny Prigozhin insulta Guido Crosetto

“Mi sembra che l’aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane sia anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida” che la Wagner “sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni Paesi africani”.

Così aveva detto Crosetto. E ancora: lo “scontro globale che il conflitto ucraino ha aperto” utilizza “l’immigrazione incontrollata” per “colpire i Paesi più esposti, in primis l’Italia”.

A sinistra Yevgeny Prigozhin, a destra Guido Crosetto.

Posizione condivisa anche da Antonio Tajani: “Non vorrei che ci fosse un tentativo di spingere i migranti verso l’Italia”. Il ministro degli Esteri si riferiva al fatto che molti migranti africani provengono da aree controllate dal gruppo paramilitare russo Wagner.

Pochi giorni fa lo schiaffo verbale di Yevgeny Prigozhin, capo dei mercenari della compagnia Wagner.

“Abbiamo un sacco di problemi nostri di cui occuparci”. E ancora: “Non abbiamo idea di cosa stia accadendo in merito alla crisi dei migranti, ma noi non ce ne occupiamo”, aveva detto Prigozhin lasciando intendere di non avere tempo o voglia di pensare ai migranti africani.

Le frasi erano state condite con un “mudak“, un pesante insulto rivolto a Crosetto.

Quando Medvedev insultò Crosetto

Già a gennaio Crosetto era stato bersaglio di attacchi (verbali) russi. Il vice presidente del consiglio di sicurezza russo Dimitri Medvedev, noto per non avere peli sulla lingua, lo aveva definito “sciocco raro“.

“Non ci sono molti sciocchi nelle strutture di potere in Europa”, aveva scritto Medvedev su Telegram. “Il ministro della Difesa italiano ha definito la fornitura di veicoli blindati e altre armi all’Ucraina un modo per evitare la Terza guerra mondiale, uno sciocco raro”.

Fonte foto: ANSA

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