I dubbi di Arcigay sulla frase di Papa Francesco: "Parole lontane dal suo linguaggio, forse costruite ad arte"
Arcigay risponde sulla "frociaggine" di cui avrebbe parlato Papa Francesco ai vescovi per esprimere perplessità sui seminaristi omosessuali
La frase attribuita a Papa Francesco solleva le perplessità di Arcigay. A parlare è Natascia Maesi, presidente nazionale dell’associazione, che in un’intervista rilasciata ad ‘Affari Italiani’ esprime tutte le perplessità della comunità Lgbtqia+ che rappresenta, interrogandosi sul motivo di quelle parole che ritiene distanti dalla dialettica del Santo Padre. Nella giornata di martedì 28 maggio, ricordiamo, sono usciti articoli che hanno attribuito la parola “frociaggine” al Pontefice, che l’avrebbe usata per indicare come un “problema” l’accesso dei seminaristi omosessuali.
Il commento di Arcigay
Ascoltata da ‘Affari Italiani’ Natascia Maesi, presidente nazionale di Arcigay, ha commentato le parole del Papa che hanno tenuto banco dalle prime ore del mattino di martedì 28 maggio.
Nella sostanza, Maesi non nasconde una certa fatica nel riconoscere in quelle parole la dialettica del Capo della Chiesa, nonostante lee evidenti posizioni divergenti sui diritti della comunità Lgbtqia+.
Quelle attribuite al Papa sono “espressioni che fatichiamo a commentare e fuori luogo”, dice Natascia Maesi. Quel linguaggio “rafforza lo stereotipo che dà luogo alla discriminazione nei nostri confronti”, continua la presidente nazionale.
Piuttosto, da un Pontefice e dallo Stato che rappresenta ci si aspetterebbe “parole di accoglienza e un linguaggio rispettoso“, per questo Maesi e tutti i membri di Arcigay concordano nel sostenere che quelle esternazioni siano “molto distanti dalle affermazioni alle quali questo Pontefice ci aveva abituato”. Per questo motivo:
Ci è anche venuto il dubbio che fosse un’operazione per screditarlo e creare un solco tra la nostra comunità che è fatta anche di persone credenti e la Chiesa.
Poi il riferimento a Vannacci, che “ha sostenuto per mesi il diritto a odiare” e che “semina odio“, mentre “il Papa no”. Tali perplessità hanno portato Arcigay a una riflessione: “Questa situazione è talmente surreale che non avrebbe senso agire contro il Papa“.
Le parole del Pontefice
Come già detto, il martedì 28 maggio si è reso turbolento a seguito di una notizia lanciata da ‘Dagospia’. Secondo il popolare magazine, durante l’incontro a porte chiuse con la Conferenza Episcopale Italiana di lunedì 20 maggio, Papa Francesco ha espresso parere negativo sull’ammissione di seminaristi omosessuali.
Così, di fronte a circa 200 presenti, il Papa ha detto che nei seminari “c’è già troppa frociaggine“, parole che hanno rimbombato come un ordigno al di fuori delle mura leonine e in tutte le redazioni online nazionali.
Le scuse della Santa Sede
Raggiunto dai titoli e dalle polemiche, il Vaticano è intervenuto nella persona di Matteo Bruni, portavoce di Papa Francesco, che in una nota ha riferito: “Come [Papa Francesco, nda] ha avuto modo di affermare in più occasioni, nella Chiesa c’è spazio per tutti, per tutti! Nessuno è inutile, nessuno è superfluo”.
Quindi, sempre secondo Bruni, il Santo Padre “non ha mai inteso offendere o esprimersi in termini omofobi, e rivolge le sue scuse a coloro che si sono sentiti offesi per l’uso di un termine, riferito da altri“.