Green pass falsi con dati rubati alle farmacie: maxi blitz della Polizia, perquisizioni in tutta Italia
Sgominato un giro di falsi certificati vaccinali: i dati venivano rubati alle farmacie con il phishing per poter creare Green pass funzionanti
Una maxi operazione della Polizia in tutta Italia ha messo in luce un giro di Green pass falsi con dati rubati alle farmacie. L’operazione è partita su delega del Procuratore di Napoli e ha fatto scattare un blitz della Polizia di Stato, che sta eseguendo in diverse regioni alcune perquisizioni nei confronti di un complesso sistema criminale.
Le certificazioni vaccinali, o green pass, erano radicalmente false ma perfettamente in grado di superare i previsti controlli mediante app di verifica. Ne dà notizia l’Ansa.
Sono stati gli investigatori del CNAIPIC del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni e della Polizia Postale di Napoli, al termine di un’indagine informatica, ad individuare una struttura criminale in grado di generare Green pass. Violati i sistemi sanitari di sei regioni: Campania, Lazio, Puglia, Lombardia, Calabria e Veneto.
I Green pass falsi scoperti dalla Polizia erano perfettamente funzionanti
Green pass falsi, come venivano generati
Come agivano i criminali? I Green pass, ricordiamo, vengono rilasciati solo in seguito all’avvenuta vaccinazione contro il Covid con due o tre dosi, oppure a seguito di un tampone con risultato negativo. Così, in molti si chiedono come si possano generare dei Green pass in grado di superare tutti i controlli senza aver effettuato né vaccino né tamponi rapidi o molecolari.
Per rispondere alla domanda su come venivano generati i falsi Green pass, la Polizia ha dapprima controllato se fossero stati violati in via diretta i sistemi informatici e ha scoperto che non è questo il caso in questione.
Tuttavia, pur non violando in via diretta i sistemi, gli appartenenti all’organizzazione criminale utilizzavano le credenziali di accesso precedentemente sottratte alle farmacie.
I dati erano sottratti alle farmacie mediante sofisticate tecniche di phishing ed erano così in grado di creare i falsi certificati. Il phishing è quella tecnica informatica che consente di ottenere dei dati sensibili ricreando una pagina internet identica a quella originale e “ingannando” così i farmacisti che credevano di inserire i dati sulla vera piattaforma che ben conoscevano.
Dove sono stati scoperti i falsi Green pass
Le “intrusioni” illegali hanno riguardato i sistemi sanitari di Campania, Lazio, Puglia, Lombardia, Calabria e Veneto. Sono almeno 120 le persone che hanno acquistato i certificati falsi, localizzati nelle province di Napoli, Avellino, Benevento, Caserta, Salerno, Bolzano, Como, Grosseto, Messina, Milano, Monza-Brianza, Reggio Calabria, Roma e Trento. Secondo gli investigatori, il numero reale potrebbe però essere più ampio.