Governo Meloni, sì alle armi in Ucraina: Russia accusa l'Italia di addestrare soldati di Kiev nella Penisola
Il Governo, dopo aver sentito il Parlamento, ha firmato il decreto che proroga l'invio di armi e aiuti all'Ucraina fino alla fine del prossimo anno
Dopo il via libera della Camera dei Deputati, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto Nato che proroga fino al 31 dicembre 2023 le misure introdotte all’inizio della guerra in Ucraina dal precedente Governo. Ovvero l’invio di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari a Kiev per combattere l’invasione russa.
- Governo Meloni dice sì alle armi in Ucraina: piena continuità con Draghi
- Il piano dell'Italia: inviare a Kiev altri sistemi missilistici di difesa
- Le accuse di Sergey Lavrov all'Italia: cosa ha detto il ministro russo
Governo Meloni dice sì alle armi in Ucraina: piena continuità con Draghi
Il nuovo provvedimento proroga la scadenza prevista per la fine del 2022, in piena continuità con l’operato dell’ex premier Mario Draghi.
Sul tavolo del Governo potrebbe presto arrivare il sesto decreto Ucraina, su esplicita richiesta di Volodymyr Zelensky, visto l’imminente arrivo dell’inverno e l’intensificazione dei bombardamenti sulle infrastrutture del Paese occupato.
Il piano dell’Italia: inviare a Kiev altri sistemi missilistici di difesa
Kiev chiede di entrare in possesso di sistemi missilistici di difesa aerea per proteggere i civili dagli attacchi russi che arrivano via aria.
L’ipotesi più accreditata è l’invio di sistemi Aspide, mentre è meno probabile quello dei sistemi Samp/T, più avanzati ma anche più costosi e di difficile reperimento.
Il sesto pacchetto di aiuti potrebbe proprio essere incentrato su queste tecnologie, dopo che il Governo avrà però ottenuto il via libera dal Parlamento.
Al momento l’Italia supporta l’Ucraina con l’invio di armi e, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, con un sistema satellitare che individua le aree di conflitto e l’arrivo di minacce dalla Russia.
Le accuse di Sergey Lavrov all’Italia: cosa ha detto il ministro russo
Da Mosca sono arrivate intanto nuove accuse contro la Nato, responsabile, secondo il ministro degli Esteri russo, di addestrare soldati ucraini.
Secondo Sergey Lavrov, le esercitazioni avverrebbero nel Regno Unito, in Germania, in Italia e in altri Paese membri dell’Alleanza atlantica.
La Difesa italiana ha però smentito tali affermazioni, sottolineando che non sono avvenuti addestramenti di militari ucraini nel nostro Paese e sottolineando di aver solo inviato quattro membri delle forze armate in Germania per possibili cicli addestrativi che avverranno in futuro.
Il Consiglio Europeo ha lanciato due settimane fa la missione di assistenza militare Eumam per sostenere e fornire addestramento a un massimo di 15 mila membri delle forze armate ucraine.