Governo, chiuse le consultazioni. l'ultimatum di Di Maio
Zingaretti invoca la svolta. Di Maio duro: seguire nostro programma o si va al voto
Si sono chiuse nel primo pomeriggio le consultazioni del premier incaricato Giuseppe Conte con i gruppi parlamentari in vista della formazione del nuovo governo. Il leader del PD Nicola Zingaretti ha ribadito la necessità di un programma di governo di svolta per il paese, con una particolare attenzione al taglio delle tasse per i salari medio-bassi. Duro il discorso del leader M5S Luigi Di Maio che ha imposto diverse condizioni, senza il rispetto delle quali si torna al voto: adesione al programma del Movimento, taglio dei parlamentari e niente abolizione dei decreti sicurezza. Al termine della giornata, si è svolto un vertice tra Giuseppe Conte e i capigruppo dei due partiti.
Di Maio: senza nostro programma si torna al voto
“O siamo d’accordo a realizzare i punti del nostro programma o non si va avanti. Non guardiamo a un governo solo per vivacchiare, consideriamo alcuni dei punti del documento imprescindibili”, ha detto Di Maio, che ha lasciato sul tavolo del premier incaricato un programma di governo da 20 punti. Tra questi, il taglio dei parlamentari, lo stop all’aumento dell’IVA e una legge sul conflitto di interessi.
“Non ha alcun senso parlare di modifiche ai decreti Sicurezza. Vanno tenute in considerazioni le osservazioni del Capo dello Stato ma senza modificare la ratio di quei provvedimenti”. Così il capo politico dei cinquestelle ha risposto a Zingaretti che poco prima aveva invocato la modifica dei due decreti voluti da Salvini.
Di Maio ha poi lanciato una frecciata all’ex alleato della Lega: “Siamo stati al governo 14 mesi, poi qualcuno ha deciso di far cadere tutto sprecando un’occasione storica“.
Le reazioni del PD: “ultimatum inaccettabile”
Dal Partito Democratico un coro unanime alle parole del leader cinquestelle, a partire dal segretario Nicola Zingaretti, che così ha scritto su Twitter: “Patti chiari, amicizia lunga. Stiamo lavorando con serietà per dare un nuovo governo all’Italia, per una svolta europeista, sociale e verde. Ma basta con gli ultimatum inaccettabili o non si va da nessuna parte”.
“Incomprensibile la conferenza stampa di Luigi Di Maio. Ha cambiato idea? Lo dica con chiarezza”, ha twittato il vicesegretario PD Andrea Orlando.
Sulla stessa linea il capogruppo dem alla Camera Graziano Delrio che ha dichiarato: “Gli ultimatum di Di Maio al presidente incaricato sono davvero inaccettabili“. “I democratici – ha detto Delrio – sono impegnati a sostenere lealmente lo sforzo del presidente Conte. Questo sforzo da solo ha già fatto recuperare fiducia nell’Italia”.
La vicesegretaria del Pd, Paola De Micheli, ha affermato che quello di Di Maio è un “comportamento incomprensibile, che non ci fa cambiare linea e posizione rispetto all’incontro con Conte”. “Non comprendiamo Di Maio. Oggi è tornato indietro. La sua posizione ci sarà chiara nelle prossime ore”, ha aggiunto.
M5S: nessuna rottura
Il M5S ha replicato con una nota: “Luigi Di Maio ancora una volta ha ribadito che per il Movimento 5 Stelle i temi sono al centro di qualsiasi azione politica. Non comprendiamo lo stupore di alcuni. Per noi conta il programma, contano le soluzioni ai problemi degli italiani, non le poltrone. E ci auguriamo che sia così per tutti”.
Non c’è nessuna rottura da parte di Di Maio, secondo quanto dichiarato dal capogruppo M5S al Senato, Stefano Patuanelli. “Adesso ci siederemo a dei tavoli con Pd e Conte e troveremo soluzioni. Non ho visto toni critici o aggressivi” da parte del capo politico dei cinquestelle che è stato “onesto e schietto”.
Zingaretti: governo di svolta e taglio delle tasse
Prima del Movimento 5 Stelle ad incontrare Conte è stata la delegazione del Partito Democratico. “È stato un incontro che si è svolto nel giorno nel quale l’Istat conferma purtroppo alcuni dati negativi per la nostra economia, dati che confermano la necessità di una svolta e l’esigenza di aprire quella che lo stesso presidente incaricato ha chiamato una nuova stagione politica per il Paese” ha detto Nicola Zingaretti al termine dell’incontro con Conte.
“Ribadiamo il taglio delle tasse per i salari medio-bassi del Paese come incentivo alla ripresa e come stimolo dei consumi ed elemento di giustizia rispetto alle famiglie italiane”, ha detto il leader dem, che al premier incaricato ha chiesto anche modifiche ai decreti sicurezza.